Bobby Moresco a Capri Hollywood: «Da Lamborghini a Lucky Luciano»

Le riprese anche a Napoli

Bobby Moresco a Capri Hollywood: «Da Lamborghini a Lucky Luciano»
di Alessandra Farro
Giovedì 29 Dicembre 2022, 10:00
4 Minuti di Lettura

Il premio Oscar Bobby Moresco, classe '51, è tra i principali sostenitori di «Capri, Hollywood», il festival ideato e diretto da Pascal Vicedomini arrivato all'edizione n. 27 e in corso sull'isola.

Il suo ultimo film, Moresco, «Lamborghini The man behind the legend» sarà disponibile in Italia su Prime Video dal 19 gennaio, mentre è già uscito in America. Ferruccio Lamborghini è interpretato da Frank Grillo, Enzo Ferrari da Gabriel Byrne, Annita Borgatti da Mira Sorvino, nel cast anche giovani esordienti italiani come il bolognese ventottenne Romano Reggiani (Ferruccio da giovane), e Giovanni Antonacci, classe 2001, figlio di Biagio Antonacci e nipote di Gianni Morandi, che si cala perfettamente nel ruolo di un giovane Tony Renis.

Che cosa si aspetta dal pubblico nostrano?
«Spero che gli italiani ameranno il film quanto gli americani.

Negli States è uscito in sala in diversi stati prima di arrivare su Apple Tv, dove è al numero 1 nella lista dei film più visti da due settimane sulla piattaforma. Io amo la cultura italiana e non mi stanco mai di tornare nel vostro Paese. Spero di aver trasmesso la mia passione attraverso questo film».

«Lamborghini» è stato l'ultimo lavoro di Blasco Giurato che ne ha firmato la luminosa fotografia.
«Una grande perdita, umana e professionale, i risultati che si potevano ottenere con lui credo siano impareggiabili».

Il film è «nato» proprio a «Capri, Hollywood», ormai diversi anni fa.
«Ero ad una delle cene di gala dei giorni del festival, e Pascal si avvicina a me con un uomo che non conoscevo. Me lo presenta, dicendomi: Questo è mio fratello, Andrea Iervolino. Ci presentammo con il produttore italo-canadese e ci fiondiamo in una fitta conversazione sui nostri rispettivi progetti, fino a quando lui mi propose di girare Lamborghini, tratto dal libro omonimo: accettai, e lui accettò di mettere mano ad un mio progetto. Finora ci siamo occupati del suo lavoro, adesso tocca a me».

Sarà ancora un film ambientato sempre in Italia?
«Sì, ci sto lavorando già con Iervolino, ma non posso dire assolutamente nulla in merito, ho firmato dei contratti di riservatezza blindati, spero solamente di riuscire anche con questo lavoro a raccontare l'Italia secondo la mia visione. Quando finirà questo progetto, voglio passare a Lucky Luciano, ancora girato nel vostro magnifico Paese, per raccontare il famigerato mafioso italo-americano. Suo padre lavorava in miniera in Sicilia ed emigrò con la famiglia in America per allontanarsi dalla mafia italiana. Suo figlio, di tutta risposta, è diventato uno dei più grandi mafiosi della storia».

Come sarà strutturato «Lucky Luciano»?
«Il film si aprirà in Sicilia, dove il boss è nato col nome di Salvatore Lucania, per quanto all'anagrafe risulti Charles Luciano, poi continuerà a Napoli, per una breve tappa. La parte centrale sarà tra New York e Washington DC, poi a Roma, e per finire di nuovo a Napoli, dove è morto. So che Francesco Rosi ha già raccontato la sua storia nel '73 con un film straordinario e che sarà difficile trovare un attore che vesta i panni del protagonista all'altezza di Gian Maria Volontè, ed è per questo che ho accuratamente evitato di guardare il film: temevo mi avrebbe inibito e che mi sarei lasciato anche condizionare nella regia».

Quindi girerà anche a Napoli?
«Adoro Napoli, è tra le mie città preferite. Spero di riuscire a cominciare le riprese di Lucky Luciano nel 2024. Una volta che ho iniziato a realizzare i miei lavori in Italia, non posso più tornare indietro. Si dice che il modo di fare cinema italiano non sia all'altezza delle aspettative americane: non sono d'accordo. In Italia ci sono validissimi addetti ai lavori, direttori della fotografia, costumisti, scenografi da Oscar e sono sempre pronti a rimboccarsi le maniche, anche di più delle troupe americane».

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