Ciro Schiano Moriello alla scoperta dei Campi Flegrei attraverso il cinema

Location manager del film “Chi ha rapito Jerry Calà?”, organizza proiezioni itineranti nella sua zona priva di sale

Ciro Schiano Moriello
Ciro Schiano Moriello
di Alessandra Farro
Mercoledì 29 Marzo 2023, 16:37
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Ecologia, cinema e territorio: Ciro Davide Schiano Moriello, classe ’93, è il presidente dell’associazione Kino Campi Flegrei e fondatore del Nuovo Cinema Flegreo, festival itinerante con proiezioni gratuite per sopperire alla mancanza di un cinema fisico in tutta la zona flegrea. Location manager del film di Jerry Calà “Chi ha rapito Jerry Calà?”, prodotto da Vargo, ha spinto molto per sfruttare il suo territorio d’origine durante le riprese.

Schiano, qual è il suo percorso nelle produzioni cinematografiche?
«La produzione Vargo mi ha scelto perché conosco molto bene il territorio.

All’inizio, per un altro film, facevo il runner. Un giorno eravamo sul pontile di Bagnoli per girare una scena, ma l’allerta meteo bloccò le riprese, se non avessimo trovato una soluzione, avremmo perso la giornata di lavoro. Mentre i produttori non sapevano che fare non conoscendo il territorio, io trovai subito un'alternativa: chiamai il vicesindaco chiedendogli se potesse concedermi velocemente i permessi per girare a Monte di Procida, in modo da salvare la giornata. Da lì, la Vargo, sapendo che tengo estremamente al mio territorio e fremo al pensiero di poterlo portare a conoscenza del mondo, mi ha assunto come location manager di questo film».

Quali location ha consigliato per il film di Calà?
«Prima di tutto Monte di Procida, la bellissima zona dell’Acquamorta e il centro del paese, l’Hbtoo di Bagnoli e il cinema Sofia di Pozzuoli, dove si svolge gran parte della storia. Per il cinema Sofia, poi, ci sarebbe un discorso più ampio da affrontare, visto che è l’unico cinema della zona ed è abbandonato, ma non è questa la sede adatta».

Perché è tanto legato al suo territorio d’origine?
«Portare valore a casa mia è qualcosa che ricerco fin da sempre. Nella logica comune i montesi sono o naviganti o pizzaioli espatriati in America, chi resta viene sempre visto come un fallito che non ha avuto il coraggio di andare via, mentre chi va via viene visto sempre come l’eroe. Io, invece, vorrei restare qui e portare un valore diverso al territorio. I Campi Flegrei sono tra i luoghi più sottovalutati della storia, ospitano una quantità di strutture architettoniche senza precedenti, una fauna e una flora sviluppatissime, sono bagnati da laghi e mari, ma si ergono anche tra i monti. Vorrei valorizzare questi fattori, penso che qui ci sia una potenzialità non sfruttata enorme. Spero di riuscire a portare sempre più produzioni cinematografiche nei Campi Flegrei, fino ad avere una fucina di maestranze che scelgano questo territorio come base operativa. Anche Disney Plus ha girato alcune scene della serie “Uonderbois” qui, questo significa che qualcuno si sta cominciando ad accorgere del valore di questa terra».

Ha anche fondato il progetto Nuovo Cinema Flegreo.
«Il concetto di cinema itinerante nei Campi Flegrei nasce dall’esigenza di sopperire alla mancanza di un cinema nei piccoli comuni flegrei. Un tempo tra Bacoli, Monte di Procida e Pozzuoli c’erano almeno 15 sale, oggi resiste soltanto il drive-in a Pozzuoli e i cinema più vicini a noi sono La Perla a Bagnoli e il The Space ad Agnano. Per le proiezioni scelgo posti dislocati in tutta la zona, da villa Matarese al parco Cerillo. Nel futuro vorrei arrivare a coinvolgere anche il comune di Pozzuoli, ne ho parlato già col sindaco e si è paventata la possibilità di allungarci fino al Rione Terra a Monterusciello. L’idea non è mai cambiata fin dall’origine del festival: dare visibilità ai luoghi tramite il cinema all’aperto».

Poi c’è la visione green.
«Cerco di dare sempre più importanza nella produzione cinematografica all’aspetto ecologico, cercando di dare valore anche in senso pratico al territorio, dunque, lasciarlo migliore di come lo si è trovato».

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