Libro bianco sulla realtà virtuale: «Nuova frontiera per cinema e tv»

Una scena de "Il Re Leone", il film che John Favreau ha realizzato facendo largo ricorso alla realtà virtuale
Una scena de "Il Re Leone", il film che John Favreau ha realizzato facendo largo ricorso alla realtà virtuale
di Gloria Satta
Sabato 3 Ottobre 2020, 14:07 - Ultimo agg. 16:40
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Cos’è la realtà virtuale, da che tipo di tecnologia nasce, quali sono gli ambiti in cui può essere applicata, che scenari futuri si prospettano? A questi interrogativi, e a molti altri, tenta di rispondere il primo libro bianco sul fenomeno che sempre più spesso entra nelle nostre vite: “Immersi nel futuro”, nato per impulso e ispirato da RaiCinema in collaborazione con l’Ufficio Studi Rai, presentato in anteprima alla Mostra di Venezia alla presenza del Sottosegretario del MiBACT Anna Laura Orrico, del Presidente dell’ANICA Francesco Rutelli, dell’Amministratore Delegato di Rai Cinema Paolo Del Brocco, del Direttore Ufficio Studi Rai Andrea Montanari, dall’autore della ricerca e del libro Simone Arcagni, moderati da Carlo Rodomonti, responsabile Marketing Strategico e Digital di Rai Cinema.
TRA STORIA E PRESENTE. L’idea  da cui si è partiti è la necessità di fotografare il presente.  Simone Arcagni, professore del Dipartimento di Culture e Società dell’Università di Palermo, ha lavorato con una squadra di giovani ricercatori ed è stato supportato da un Comitato Scientifico e uno Tecnico, formati da direttori di festival, curatori, professori universitari e ricercatori che stanno studiando la VR da diversi punti di vista. Insieme hanno restituito prima un quadro storico con una panoramica internazionale per poi focalizzarsi sulla realtà italiana, cercando anche di decifrare il percorso che potrebbe avere nei prossimi anni. Arricchiscono il libro interviste, testimonianze del gruppo del Comitato Scientifico,
L’attenzione è focalizzata su tutti i livelli della filiera: dal momento ideativo e produttivo a quello distributivo e tecnologico. «Abbiamo voluto concentrare la nostra attenzione sulle produzioni legate ai media – dichiara Arcagni - con particolare attenzione alle produzioni di broadcaster e produttori cinematografici andando a scavare nei contenuti realizzati: documentari, fiction, format, ibridi». Alla vigilia di un “salto” delle potenzialità narrative, questo libro-indagine nasce dunque per fare il punto della tecnologia immersiva e per guidare autori, nuovi talenti, e operatori professionali a selezionare nel ventaglio delle centinaia di opzioni quelle che si attagliano meglio alle rispettive esigenze narrative. Ma è indirizzato anche al grande pubblico degli interessati alle nuove tecnologie e ai curiosi per cui può servire come guida per partecipare ad eventi, test, prove tecniche di immersione virtuale.
NEL MONDO. La struttura del libro bianco contiene brevi saggi tecnici e un panorama di tutti i luoghi e gli eventi nei quali è possibile approfondire la propria ricerca e comprensione, dai festival ai laboratori, alle società che sono in corso di progettazione e realizzazione di prodotti crossmediali, a cavallo fra televisione, videogame e simulazione interattiva. E si completa con un questionario finale che raccoglie in giro per il mondo le opinioni, i suggerimenti, le preferenze e le idee di decine e decine di operatori professionali.
INNOVAZIONE.  "La tecnologia immersiva è destinata a incidere in maniera sempre più profonda sulla filiera culturale", afferma il sottosegretario D’Orrico. Aggiunge Rutelli: "Come incontrare le innovazioni, come farsi cambiare dalle innovazioni. Ecco una delle sfide più interessanti per le industrie cine-audiovisive" mentre Del Brocco conclude: "L’innovazione, l’inclusione digitale e il presidio del cambiamento sono le grandi direttive su cui si deve muovere il racconto del Servizio pubblico"
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