La Marisol di un Sacco Bello: «Dopo Verdone ho vissuto con gli indios, ma i romani ancora mi amano»

La Marisol di un Sacco Bello: «Dopo Verdone ho vissuto con gli indios, ma i romani ancora mi amano»
di Laura Bogliolo
Domenica 10 Agosto 2014, 12:25 - Ultimo agg. 12:26
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​L’assordante stridio delle cicale, gli stradoni deserti di Trastevere, il Bioparco (un tempo zoo) che pare la savana e un grido disperato (Marisoool!) che ha conquistato il passaporto del Tempo, trasformando l’esordio alla regia di Carlo Verdone in un cult che non teme paragoni.

«L’otello della Juventus? In che senso?». Iniziò così l’incontro con Marisol nel film Un sacco bello. Lei, giovane e bellissima spagnola in vacanza nell’assolata e deserta Roma di Ferragosto. Lui, un ragazzotto ossessionato dalla madre che rimanderà all’infinito la partenza per Ladispoli pur di conquistarla. Era il 1980, Veronica Miriel in arte Marisol conquista le copertine dei settimanali. Poi della bella attrice si perdono le tracce, tanto che neanche il potente motore di ricerca Google riesce a raccontarci qualcosa di lei.



Veronica Miriel, oggi ha 59 anni, vive a Sotogrande, in Andalusia e racconta la sua Marisol. Ha la voce squillante, sembra di averla conosciuta da sempre ed è impossibile non venire travolti dalla sua energia. Cosa è successo dopo il film Un sacco bello?

«È stato il mio ultimo film, ho un ricordo bellissimo delle giornata trascorse a Roma con Carlo Verdone. Dopo l’ultimo ciak e il successo avuto ho deciso di partire per il Perù. Ho vissuto moltissimi anni sulle Ande insieme a una comunità di indios».



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