«Nati pre-giudicati», il film di Stefano Cerbone con ​i detenuti del reparto Ionio del carcere di Secondigliano

Tra i giovanissimi che hanno preso parte al progetto gli studenti dell'istituto Galiani

«Nati pre-giudicati», il film di Stefano Cerbone
«Nati pre-giudicati», il film di Stefano Cerbone
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 3 Gennaio 2024, 18:00
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Janet e Marinella si incontrano a scuola, un luogo dove trovano riparo dalle ansie di tutti giorni. Lì, tra i banchi di una scuola di periferia, almeno per qualche ora, Janet e Marinella dimenticano quello che hanno lasciato nelle rispettive abitazioni. Già, perché entrambe hanno alle spalle un inferno domestico. Diventeranno amiche, le due ragazze, quell'amicizia vera che si forma tra i banchi di scuola che nessuna altra esperienza è in grado di cambiare. Crescono unite, si rafforzano a vicenda, sanno di poter sfidare assieme pregiudizi ed emarginazione riservati a chi vive in famiglie legate alla criminalità organizzata. Poi, arriva la cesura, il taglio netto che spezza ma solo da un punto di vista fisico il loro legame. Scoppia una faida, l'ennesima parentesi sanguinaria di una guerra di camorra che infiamma e avvelena Ponticelli, il loro quartiere. E Janet e Marinella appartengono a due famiglie rivali, da questo momento non potranno più vedersi, dovranno dire addio alla loro amicizia.

È il cuore di «Nati pre-giudicati», film di Stefano Cerbone, regista e produttore di Secondigliano affiancato dal fratello Massimo (casting director) e dal direttore di produzione Francesco Granato in un film di formazione, un progetto di rinascita dedicato ai bambini delle periferie, in particolare a quelli nati all'ombra di contesti segnati dalla malavita organizzata. Ma restiamo al film: il lavoro ha ottenuto il patrocinio del Comune, per volontà dello stesso sindaco Gaetano Manfredi, data «la rilevanza sociale e culturale» del prodotto.

Spiega Stefano Cerbone: «Salvare anche un solo bambino da un destino segnato dal crimine significa salvare un'intera famiglia della prossima generazione. Il progetto fa leva sulla partecipazione di giovani attori, ragazzi provenienti da quartieri di Secondigliano e Ponticelli, in alcuni casi figli di detenuti che hanno vissuto sulla loro pelle l'orrore della malavita organizzata».

Nel cast sono inserite anche persone che hanno vissuto da angoli prospettici differenti vicende legate alla camorra: è il caso di Vittorio Porcini, ex sostituto commissario di Ponticelli protagonista di ben settemila arresti; e Gennaro Panzuto, ex boss del quartiere Torretta, oggi collaboratore di giustizia. Nel film, spiega il regista e produttore, «hanno lavorato attori come Gigi Savoia, Gianni Parisi, Gianluca Di Gennaro, Carmine Paternoster, Marina Suma, oltre alla preziosa e amichevole partecipazione del deputato Gaetano Amato». 

Tra i giovanissimi che hanno preso parte al progetto, è giusto annoverare Fabiana Granato, Janet Monaco e gli studenti dell'istituto Galiani, che ha ospitato la troupe per tre giorni, mentre le musiche originali sono di Mr Hyde e Enrico Rispoli. Il film si arricchisce anche del contributo dei detenuti del reparto Ionio del carcere di Secondigliano con frasi, considerazioni e suggestioni nate dal confronto con le loro esperienze di vita inserite nella trama. «Un modo per valorizzare il lavoro dell'associazione Per.Sud», ha spiegato Cerbone, nel raccontare l'importanza del confronto su temi legati all'emarginazione sociale.

Prossimamente il film sarà presentato a Napoli. 

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