«Nino L'Angelo, tra sogno a realtà», il sosia che merita un film

«Nino L'Angelo, tra sogno a realtà», il sosia che merita un film
di Stefano Prestisimone
Giovedì 10 Marzo 2022, 11:00
4 Minuti di Lettura

Produrre un film con 1.000 euro è roba da Guinness dei primati. Ci è riuscito un regista napoletano, Enzo Morzillo, 51 anni, infermiere professionale all'Ospedale del Mare ma con la fissa del cinema. Corsi da regista nel tempo libero, lezioni private da sceneggiatore e montatore. E anche un'infarinatura da fonico e direttore della fotografia. Già perché Morzillo riesce a far tutto da solo, l'unica chance per produrre un film non avendo budget a disposizione. «Insomma, sono il regista indipendente per antonomasia. E sono costretto a fare anche il produttore: niente sovvenzioni, niente aiuti, né pubblici né privati», sostiene lui, «ed è una soddisfazione enorme poi riuscire a completare un film con un migliaio di euro di spesa complessiva».

«Il costo di «Nino L'Angelo, tra sogno a realtà», il mio ultimo lavoro che presenteremo a Caserta, al multisala Duel, il 22 aprile alle 16, ad inviti.

Un piccolo film di cui vado molto fiero e che ho portato a termine anche grazie ad un gruppo di attori che hanno recitato gratis. Volevo fare un film comico, raccontare la storia di un uomo che fa il sosia di professione. E ho scoperto per caso Pasquale Agnusdei, da Lucera, Foggia, in arte Nino L'Angelo, un sosia vocale pazzesco di Nino D'Angelo. Da lì è cominciata questa avventura un po' folle». 

Nel cast c'è Tina Scatola, attrice navigata che ha lavorato con i Giuffrè e che interpreta la zia che lo ha cresciuto. Poi Emanuela Giordano, che si muove tra tv («I sovrani», «Ultimo stadio») e teatro (è in compagnia con Caterina De Santis) che interpreta la fidanzata, più una serie di caratteristi napoletani.

Morzillo ha nel curriculum un premio vinto nel 2015 al «Giffoni film festival» per il corto «Voltare pagina», e poi una serie di film minori visti solo sulle tv regionali. Ma la sua passione va ben oltre il risultato finale: «Ho un'attrezzatura tecnica completa, ovvero tutto ciò che serve per girare un film. E la uso un po' come merce di scambio: mi capita di prestarla a colleghi e poi chiedo loro di aiutarmi durante le riprese», sottolinea il regista: «Tutto è molto curato, abbiamo girato in 4k e ho fatto il doppiaggio in sala d'incisione di tutte le parti che non mi convincevano. E abbiamo anche il benestare di Nino D'Angelo che ci ha raccomandato solo di non danneggiare la sua immagine». 

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Il problema è la distribuzione: «Dopo la prima al Duel, faremo un'altra proiezione in Puglia, nella terra di Nino L'Angelo, e poi qualche serata estiva. Non nego di puntare soprattutto sui festival, piccoli o grandi che siano», sostiene Morzillo: «È lì che può accadere il miracolo di piacere a qualche produttore o distributore e riuscire quindi a far girare il film nelle sale. Insomma, mi sento come un allenatore di calcio di serie C che spera che prima o poi arrivi un presidente che gli dia una chance in serie A».

Pasquale Agnusdei, 40 anni, pareva avere il destino nel cognome: prima di cominciare a fare serate in tutta Italia come Nino L'Angelo, distribuiva immaginette di Padre Pio chiedendo offerte casa per casa. «Poi questo stravolgimento della vita», spiega lui: «Un miracolo avvenuto 8 anni fa soprattutto grazie ad un mio amico di Lucera che continuava a dirmi che avevo questo dono nella voce che non andava sprecato. Così ho raccolto la sfida, ho cominciato a fare qualche performance in feste private e da lì è partito tutto. Ora questo film è davvero un sogno che si avvera. Mi resta solo conoscere il vero Nino D'Angelo: vorrei abbracciarlo e dirgli che il suo solo esistere mi ha cambiato la vita».

Ps. Nino L'Angelo non è l'unico imitatore sui generis di Nino D'Angelo, come ricordano i casi del Vivo D'Angelo di Pasquale Di Palma o del Nino Nero di Reginaldo Carrino. 

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