Zeffirelli, le feste in villa a Positano
tra Nureyev, De Filippo e ospiti

Zeffirelli, le feste in villa a Positano tra Nureyev, De Filippo e ospiti
di Erminia Pellecchia
Domenica 16 Giugno 2019, 13:26 - Ultimo agg. 17 Giugno, 00:40
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Luglio 1941, due ragazzi al terzo anno di liceo artistico in bici sui passi della bellezza. C'è la guerra, ma loro non vogliono rinunciare. «Non era ostinazione infantile e incosciente - scriverà anni dopo Franco Zeffirelli nella sua autobiografia edita da Mondadori nel 2006 - più ci facevano balenare un orizzonte buio e drammatico più ci convincevamo che se non fossimo partiti quell'estate non l'avremmo mai più fatto e ce ne saremmo pentiti per tutta la vita». Roma, Napoli, Positano. Fu amore a prima vista, il giovane Franco decise che quel giardino abitato dalle sirene doveva essere la sua seconda casa. Un'ossessione; a Positano ritornò più volte, ospite di Donald Downes e Bob Ullman alle Tre Ville, trecento e più gradini lungo via D'Arienzo, rocce e mare. Alla morte di Bob, Donald in piena crisi esistenziale, Zeffirelli acquista la residenza, soffiandola a Gore Vidal che l'avrebbe pagata a peso d'oro solo perché Downes odiava lo scrittore americano.

Si tuffa in quel posto magico «con la voglia feroce di renderlo sempre più bello e sempre più mio». Ed eccolo all'opera «con la mia passione di decorare e far teatro» per fare della dimora un mondo di sogni. A ogni villa impone un carattere: l'Azzurra e la Rossa restano in stile settecentesco napoletano; capolavoro sarà la Bianca, con le tre candide cupole a impreziosire l'ampio salone ricolmo di specchi, marmi e madreperla, tutt'intorno terrazze, verande e giardini lussureggianti. Spazio destinato a feste esclusive come quelle che lì daranno le gemelle Kessler ogni Ferragosto per i fuochi dell'Assunta. A primavera, cantiere in corso e Zeffirelli che lavora a «Fratello sole, sorella luna», ecco i primi ospiti: Leonard Bernstein con la famiglia pronto a prestare la sua consulenza per la colonna sonora del film, Lina Wertmuller, Suso Cecchi D'Amico e Brian Epstein, manager dei Beatles».

La casa è accogliente, ci si sente liberi, il jet set internazionale, prima tra tutti Maria Callas, l'unica vera diva per Zeffirelli, eleggono a buen retiro la casa del regista. Nel 1973 arriva Laurence Olivier «per studiare da vicino il mondo di De Filippo». Franco si sente ormai paesano, è legato a Luca Viespoli della locale Azienda di Soggiorno approfitta della presenza di Olivier per «un progettino» teso a riportare il turismo d'élite a Positano dopo la paura del colera. A Fornillo si farà teatro sotto le stelle. «Non saprei - ricorderà Zeffirelli - che cosa fu più memorabile, se lo spettacolo o l'incontro tra Larry ed Eduardo, entrambi supremi pianeti nelle loro galassie, affascinante vederli orbitare uno attorno all'altro senza venire in collisione». Altri flash: Luchino Visconti, in carrozzella sul terrazzo fiorito, la «bisbetica» Elizabeth Taylor con Richard Burton, un capriccioso e fastidioso Nureyev.. Liza Minnelli, Anna Magnani, Coco Chanel, Gina Lollobrigida, Carlos Kleiber con Placido Domingo, ... alle Tre Ville la vacanza è vita e spettacolo.

Impossibile citare tutti i vip che sono passati, anche politici come Silvio Berlusconi, nei 35 anni di passione tra Zeffirelli e Positano. Prima «i guai alle gambe» le assenze sempre più prolungate dopo l'esperimento del 2004 di provare l'arrampicata «riuscita ad un'ottantenne Claudette Colbert», poi le accuse, che riteneva infondate, di abusivismo. «Positano è irriconoscibile - disse in un'intervista esclusiva del 2007 al Mattino in occasione della rassegna Mare Sole Cultura di Enzo D'Elia - meglio scappare, non è più quella di una volta, quella che abbiamo amato con tanti amici». Resterà la nostalgia di quell'angolo favorito dagli dei di cui dal 1994 era cittadino onorario.
 
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