Giuliano Palma: «Ora ballo da solo e canto Pino Daniele a Sanremo»

Giuliano Palma, ex Casino Royale ed ex Bluebeaters
Giuliano Palma, ex Casino Royale ed ex Bluebeaters
di Federico Vacalebre
Sabato 8 Febbraio 2014, 22:10 - Ultimo agg. 23:08
3 Minuti di Lettura
Park Chan-wook in «Old boy» racconta la vendetta di un personaggio che per tanti anni è rimasto chiuso in un posto senza sapere il perché. Cinefilo da sempre, Giuliano Palma si è preparato al suo primo Sanremo (c’era stato due anni fa, ma da ospite di Nina Zilli) lavorando a un album che ruba il titolo al film del regista coreano: «Sono un old boy davvero», spiega lui, «un quarantottenne arzillo che farà questo mestiere finché si divertirà e farà ballare la gente».



Un vecchio ragazzo che, improvvisamente, si è sentito chiuso nei Bluebeaters, band nata come side project e poi durati una quindicina di anni, e con successo: «Mi sentivo soffocare, nello ska che puro amo appassionatamente, ma che ormai avevo consumato. Nelle cover che tanta fortuna ci hanno portato, così da far sembrare cover anche i pezzi originali. E nel gruppo: se capita ai fratelli Gallagher di buttar via una creatura preziosa come gli Oasis, può capitare anche a me. È brutto salire sul palco con qualcuno che non senti più amico, se non addirittura nemico».







Messi da parte i ritmi in levare, Palma sforna un disco in battere, ma sempre proiettato a ritroso negli anni ’60, in zona northern soul: «Da fanatico dei mods, della stilosità vintage che caratterizza anche il mio look, mi sono scritto un disco che è il mio canto di rinascita». Tra il singolo di lancio «Come ieri» con Marrakash e l’omaggio a Bacharach di «Always something there to remind me», i due brani sanremesi, «Così lontano» («un cadeau della Zilli») e «Un bacio crudele» ricollocano Giuliano tra ritmi black e stile da crooner: «In fondo è quello che sono, un crooner che vuole far danzare chi lo segue».

Ecco, allora, un disco retrò ma proiettato nel futuro, che parla d’amore «come si fa quando si finisce una storia e si ha la consapevolezza che una nuova ci aspetta dietro l’angolo. Quando sono per la prima volta uscito da una band, i Casino Royale, ho saputo cambiare mondo, suono, casa. Oggi ho una nuova fidanzata, un nuovo sound, vado a Sanremo: mi dispiace solo non aver potuto salutare i Bluebeaters come vecchi amici, avrei voluto portarli all’Ariston nella serata dei duetti, ma... qualcuno si è sentito tradito».

Da fan di Paul Weller, Palma guarda al mood del «cappuccino kid» tra melodie d’amore e ritmi da club londinese dei Sixties, moderatamente black: «Ora lo sai» gliel’ha portata il vecchio amico Samuel dei Subsonica, «era in levare, stile ska, è diventata new soul». Fabio Merigo è rimasto al suo fianco, Andrea Bonomo «si è presa la rogna di trovare versi per le mie melodie così ispirate dal soul: il problema delle tronche l’ha tenuto parecchio impegnato». Scartati i Bluebeaters, si prepara alla serata dei duetti alla sua maniera: «Mi dicono di mantenere il segreto, posso dire solo che avrò con me una band per fare un pezzo ska». Venerdì 21, nella passerella destinata da Fazio a celebrare la migliore canzone d’autore italiana ha scelto di intonare «I say i’ sto cca’» di Pino Daniele, uno dei pezzi forti dell’album capolavoro del 1980 «Nero a metà»: ai blog dei fans del lazzaro felice la notizia non era passata inosservata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA