La musica napoletana saluta Gino Evangelista

Gino Evangelista
Gino Evangelista
Lunedì 8 Febbraio 2016, 11:29
1 Minuto di Lettura
Avrebbe compiuto sessant'anni il 20 marzo, ma non ce l'ha fatta Gino Evangelista, scomparso ieri. Lui si definiva «un bambino di 59 anni» e da bambino ha giocato suonando con il meglio della scena napoletana degli ultimi decenni: Nuova Compagnia di Canto Popolare, Daniele Sepe, Nino D'Angelo, Edoardo Bennato, Nino Buonocore, Peppe e Concetta Barra, Maria Nazionale, Peppino Di Capri, i Zezi, Joe Barbieri, Enzo Avitabile, Enzo Gragnaniello...
 Per loro, e per tantissimi registi teatrali, ha suonato con stile da autodidatta visionario, con passione da innamorato della musica, la chitarra portoghese, il bouzouki, l'oud, il mandolino, il charango, ma anche flauti di bambòo, traverso, ottavino, tin whistle, e percussioni etniche di tutti i tipi. Acciaccato, cercava nel suo buen retiro a Bacoli quella quiete che non aveva trovato nella vita. In rete rimane testimonianza del magnifico lavoro diviso con Luciano Catapano, «The golden age of the neapolitan songs», delicata quanto vibrante rilettura dei classici partenopei.
Oggi l'addio nella sua Bacoli, da ieri il web, e soprattutto Facebook, è inondata dall'omaggio dei suoi amici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA