Peppino Di Capri, Champagne compie 50 anni

Il cantante: sconfitto a Canzonissima, mi vendicò il piano bar

Peppino Di Capri
Peppino Di Capri
Federico Vacalebredi Federico Vacalebre
Mercoledì 15 Novembre 2023, 10:44
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Come spesso succede ai festival, la canzone vincente è stata dimenticata, per fortuna. La Gigliola Cinquetti di «Alle porte del sole», era ancora quella di «Non è l'età», anzi l'età ce l'avrebbe avuta ormai, ma si negava lo stesso: «Un'anima avevo/ così limpida e pura/ che forse per paura con te/ l'amore non ho fatto mai». Povero lui, povera lei e povero, anzi colpevole, il pubblico di «Canzonissima» che elesse la vincitrice di quella «Canzossima» 1973, che si concluse il 6 gennaio dell'anno successivo su Raiuno, pardon sul Canale Nazionale.

Peppino Di Capri («nonostante mi fossi dissanguato nelle cartoline-voto, come si faceva allora») non arrivò nemmeno sul podio: Mino Reitano fu secondo con «Se tu sapessi amore mio», i Vianella terzi con «Canto d'amore di Homeide», Orietta Berti quarta con «Noi due insieme».

Il tempo ha fornito la vendetta a Giuseppe Faiella. Quei brani non li ricorda, nè canta, più nesssuno, «Champagne» sì: stamattina il suo primo mezzo secolo sarà celebrato da Gianni Simioli su Radio Marte, sabato dalla maison di bollicine Billecart-Salmon al Parker's hotel.

Nemmeno in classifica fu un successo, non entrò nei primi dieci posti della hit parade, e dire che Di Capri era reduce dalla vittoria sanremese con «Un grande amore e niente più». «Mi vendicarono i pianobar», racconta il cantante, oggi ottantaquattrenne.

Mimmo Di Francia, autore «peppiniano» per antonomasia, ricorda di aver avuto l'ispirazione per la melodia in un taxi, a Napoli, nell'ottobre 1973». «Eravamo all'altezza di via Tasso», ha raccontato spesso, «ed in testa avevo solo quel motivetto ed un appunto di Depsa, alias Salvatore De Pasquale, paroliere con cui avevo già proficuamente collaborato: "Cameriere, champagne!". Le note mi vennero improvvise, Sergio Iodice, l'altro coautore, improvvisò parte del testo, poi corremmo a casa a registrare quelle idee e...». Di Capri registrò il provinò per proporlo a Modugno o Aznavour, ma se ne innamorò ed impossessò, inaugurando la sua terza fase artistica, pronto a trasformarsi in un'istituzione melodica dopo essere stato rocker bilingue nella prima (gli anni 50) e cantante confidenziale nella seconda (i 60).

Il brano non aveva un vero ritornello e in tempi democristi era anche un po' scandaloso, presentandosi come canzone d'amore atipica, surrealmente ironico-sadomaso, con quel calice ordinato per «festeggiare la fine di un amore», un valzer malandrino per «un amore proibito» (lei già era di un altro, ma quella notte non si tirò indietro). A fine anno uscì su 45 giri, trascinata da un vibrato mai ascoltato nè prima nè dopo dallo chansonnier isolano. Lentamente, il pubblico di mezzo mondo capovolse il verdetto di «Canzonissima»: vendutissimo in Italia, ma anche in Brasile (tema di una telenovela e titolo a un'altra), in Venezuela, in Argentina (tradotto in spagnolo), in Libano, in Svizzera, persino in Cina e in Russia. Poi il brano conobbe versioni di Nico Fidenco, Mino Reitano, Andrea Bocelli, Fausto Papetti; i brasiliani Roberto Carlos, Agnaldo Timoteo e Banda Careda; l'iberico Manolo Otero; il venezuelano Josè Lui Rodriguez. Tra i suoi fan eccellenti Jobim e Sinatra, Coelho e Maradona, Coppola e Fiorello.

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Anche il grande schermo si ubriacò di quelle note. Risi utilizzò il pezzo in «Profumo di donna» (e in «Il commissarrio Lo Gatto), Corbucci in «Rimini/Rimini», i Vanzina in «A spasso nel tempo», Segatori in «Terra bruciata» (in cui Di Capri viene ucciso, con un colpo in testa, proprio mentre la canta). In «Natale col boss» di De Biasi lo stesso Peppino, protagonista-pretesto del film, la rilesse in chiave rap con Gué Pequeno. Fa bella mostra di sè anche nella recentissima serie Amazon Prime «Everybody loves diamonds». «La canzone doveva chiamarsi "Una coppa di champagne", fu Mimmo a volere il titolo che tutti conosciamo», testimonia il cantante.

Insieme all'efficacia melodica della canzone, diventata un classico ballo della mattonella, è vincente l'invito al brindisi, reiterato (dimenticando l'adulterio alla base di tutto») in migliaia e migliaia di feste di compleanno, matrimonio, comunione, onomastico, fine anno... Appunto. «Cameriere, champagne!»: per brindare all'incontro con una canzone.

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