Edoardo Bennato a Sanremo 2023: duetto a sorpresa con Leo Gassmann

E fa discutere la presenza in video del presidente dell'Ucraina Zelensky

Edoardo Bennato, mai tenero di critiche con il Festival
Edoardo Bennato, mai tenero di critiche con il Festival
di Antonella Forni
Giovedì 26 Gennaio 2023, 11:05 - Ultimo agg. 18:47
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Si inizia a comporre il puzzle del prossimo Sanremo, con Amadeus che mette giù le ultime tessere del suo disegno, pronto a inseguire un record ulteriore, nonostante la novità della controprogrammazione Mediaset, al suo quarto Festival. Ai 28 concorrenti si aggiungeranno i 28 (poco più o poco meno) ospiti della serata delle cover e dei duetti, in scena all'Ariston venerdì 10 febbraio: si sussurra di Carla Bruni con Colapesce-Dimartino (per «Azzurro»), dei Jalisse con i Cugini di Campagna («Anima mia», si intende), Noemi con Mara Sattei, Tananai con Don Joe, Olly con Lorella Cuccarini, Rosa Chemical con Rose Villain, Shari col fidanzato Salmo, i Colla Zio con Ditonellapiaga, i Modà con Le Vibrazioni, Madame con Izi, Gianmaria con Manuel Agnelli, Sethu con Bnkr44, Luca D'Alessio (Lda) con Alex Britti. Vero? Falso? Ama sembra ormai voler spoilerare la lista ospite dell'amico Fiorello a «Viva Rai2!», vedremo, ma è quasi certo gli sia riuscito il colpo di riportare Edoardo Bennato, mai tenero di critiche con il Festival, all'Ariston, per duettare - magari sulle note di un suo brano - con Leo Gassmann. Il rocker flegreo è stato una sola volta a Sanremo, nel 2010, come superospite, regalando alla platea un minilive di sue hit più l'omaggio a Tenco di «Ciao amore, ciao». A convincerlo sarebbe stato proprio il figlio e nipote d'arte: nell'album del giovane Gassmann, «La strada per Agartha», un uscita il 24 febbraio, c'è un duetto con il settantaduenne cantautore, «Io vorrei che per te», che parla di cambiamento climatico. 

Ad alzare il tasso di napoletanità di un'edizione che vanta il solo Lda, altro figlio d'arte (all'anagrafe è Luca D'Alessio) tra i talenti veraci in gara, e attende Massimo Ranieri (in trio con Gianni Morandi e Al Bano) tra gli ospiti, dovrebbe provvedere anche Peppino Di Capri, per cui da tempo si invoca, con tanto di appelli pubblici, un premio alla carriera.

Recordman, a 83 anni, con 15 partecipazioni alle spalle, in gara e come ospite, Peppino - ospite, superospite o premiato si deve ancora capire - ci sarà nella serata del 9 febbraio, la stessa dei Maneskin e, accompagnato dall'orchestra, dovrebbe riassumere la sua carriera canora tra «Malatia» e «Champagne».

Nell'attesa di ascoltarle, si parla delle canzoni del prossimo Festival, che non devono fare sempre e solo rima con cuore e amore. Ne è convinto Mr. Rain - artista con all'attivo oltre 700 milioni di streaming - che per la sua prima volta all'Ariston porta un brano, «Supereroi», che prova a superare i tabù legati al lato oscuro della vita, alla depressione. Alla sua, in particolare. «Ho passato un periodo molto cupo, durante il quale mi sono chiuso in me stesso», confessa incontrando la stampa. «Nel 2020, complice anche il lockdown che poi mi ha aiutato a ridisegnare le priorità, non uscivo più, non parlavo più con nessuno», racconta Mattia Balardi (così all'anagrafe), 31 anni, di Desenzano del Garda, autore di hit come «Fiori di Chernobyl» e «Meteoriti»: «Fino a quando, un po' troppo tardi, ho capito che non possiamo salvarci da soli e ho chiesto aiuto. Prima mi sembrava di essere l'unico a soffrire, poi ho capito che siamo tantissimi. E ho anche fatto pace con me stesso». La parola depressione Mr. Rain la pronuncia, però poco, «non perché mi faccia paura, la prima volta che ho incontrato uno psicologo andavo alle elementari, ma perché quando parlo di me sono un disastro e mi emoziono. Fatico a esternare quello che provo, lo riesco a fare solo scrivendo canzoni». Lui un supereroe del cuore lo ha: «Mia madre Francy, che ha cresciuto me e le mie sorelle e mi ha insegnato a sbagliare e a fare la cosa giusta. Le devo molto». 

Video

Intanto fa discutere la presenza in video di Volodymyr Zelensky, che nei giorni scorsi ha rivelato il suo desiderio di intervenire al Festival nell'intervista concessa a Bruno Vespa, una richiesta che il conduttore di «Porta a porta» ha girato ad Amadeus. Il contributo di Zelensky - che ha già lasciato il segno ai Festival di Cannes e Venezia e, due settimane fa, ai Golden Globes - è destinato a movimentare anche il giorno della finale, quando andrà in onda (dovrebbe trattarsi di un video registrato di due minuti) prima dello spareggio tra i primi cinque classificati per eleggere la canzone regina. Contro si sono schierati Vauro, Moni Ovadia, Beppe Grillo, Luigi De Magistris e una manifestazione pacifista è stata indetta a Sanremo per sabato 11 febbraio, giorno della finale, dal Comitato di liberazione nazionale (Cln). E lo stesso giorno gli ucraini sono pronti a scendere in piazza a sostegno del proprio presidente, probabilmente davanti all'Ariston. 

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