Sanremo, Morandi vola con Jovanotti. Ma Mahmood&Blanco restano primi

Sanremo, Morandi vola con Jovanotti. Ma Mahmood&Blanco restano primi
di Federico Vacalebre
Sabato 5 Febbraio 2022, 01:55 - Ultimo agg. 15:15
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Inviato a Sanremo

Il popolo, giovane, del televoto dice Mahmood&Blanco, «Brividi» è un duetto cesellato con baldanza fluida, parola chiave di questo Sanremo, oltre che di questi tempi. La giuria demoscopica regala a Gianni Morandi e la sua «Apri tutte le porte» un balzo in classifica, fino al primo posto, suggerendogli di aprire la porta al suo autore Jovanotti, arrivato a sorpresa (ma in fondo ce lo aspettavamo tutti) al suo fianco nella manche delle cover nella speranza/convinzione di dargli una bella spinta in classifica. Il primo voto della sala stampa aveva preferito al duo l’Elisa di «O forse sei tu», mettendo sul terzo gradino del podio La Rappresentante di Lista con «Ciao ciao», uno dei brani migliori di questo Festival, retrocessi però dal combinato televoto-giuria demoscopica, che ha prepotentemente migliorato le posizioni di Irama e Sangiovanni. Ma nella serata delle cover i giochi si riaprono, i venticinque campioni, e presunti tali, mettono da parte le loro canzoni per mettere le mani su successi, nazionali ma non solo, scelti nell’arco che va dagli anni ‘90 ai ‘60, volendo con l’aggiunta di ospiti. 

L’inizio promette bene: Noemi ha la grinta per interpretare «(You make me feel like) A natural woman», Giovanni Truppi la credibilità per dividere con Vinicio Capossela e Mauro Pagani il De André riottoso di «Nella mia ora di libertà», Yuman con Rita Marcotulli al piano se la cavicchia alle prese con «My way», Le Vibrazioni riportano il rock (e Vessicchio) all’Ariston con il McCartney bondiano di «Live and let die». 

La serata scivola e Maria Chiara Giannetta ha il brio giusto da co-conduttrice, il diciannovenne Sangiovanni rispolvera «A muso duro» con Fiorella Mannoia che con Pierangelo Bertoli divise «Il pescatore».

Certo che con canzoni così il gioco è facile e viene da deprimersi a pensare a quelle che torneremo ad ascoltare nella finale di stasera, ma... 

 

Emma duetta Britney Spears («Baby one more time») con Francesca Michelin, con tanto di minicoreografia, mentre Morandi si gioca la carta Jovanotti. La strana coppia maramaldeggia palleggiandosi «Occhi di ragazza», «Un mondo d’amore», «Ragazzo fortunato» e «Penso positivo» con Mousse T sul podio. Un colpo di teatro, una mossa importante pensando al risultato finale, l’Ariston è conquistato ed espugnato, giuria demoscopica e (un pezzo di) sala stampa riusciranno ad arginare il fiume del televoto pro-Mahmood&Blanco? Gianni, 77 anni, che rappa è un fenomeno e dopo la standing ovation arriva il primo posto di manche. Jovanotti torna dopo anche per un siparietto con l’antico amico Amadeus, tra «Che sarà» e versi di Mariangela Gualtieri: il regolamento non lo vieta ma si potrà essere in gara, come autore, e superospite contemporaneamente?

Il conduttore saluta Procida capitale italiana di cultura, poi Elisa gioca la sua carta con «What’s a feeling»: lei nella canzone tratta da «Flashdance» ci mette ugola ed energia, a ballare in scaldamuscoli ci pensa Elena D’Amario: terza posizione in classifica di serata e generale. Per lei ci sono anche i videoauguri dell’autore, premio Oscar, Giorgio Moroder. Stavolta la manche delle cover è stata presa sul serio, almeno dagli aspiranti alla vittoria: Mahmood&Blanco rispondono, abbracciati, con il Gino Paoli di «Il cielo in una stanza», in un incrocio di vocalità alte e basse, profonde e in falsetto. Belli, bravi, secondi in serata, primi nella classifica generale. 

Video

Il karaoke intergenerazionale continua tra alti e bassi (pochi, ad essere sinceri). Achille Lauro si inginocchia davanti all’interprete originale di «Sei bellissima», Loredana Berté, e il coro è del teatro intero, è una dedica a lei, che nella voce confessa di aver vissuto e negli occhi che brillano la voglia di vivere, e cantare, ancora. Seconda standing ovation della serata, sempre grazie ad un highlander della canzone. La terza è per il diciannovenne Matteo Romano, delicato nel confronto con l’Elton John di «Your song» e con Malika Ayane. Irama divide «La mia storia tra le dita» con l’autore Grignani, che semina il terrore tra i responsabili del palco.

Ditonellapiaga & Rettore si scatenano sulle note di «Nessuno mi può giudicare», Ana Mena è affiatatissima con Rocco Hunt, La Rappresentante di Lista arruola Cosmo, Margherita Vicario e Gineva per trovare desinenze electro agli anni ‘60 di «Be my baby» delle Ronettes, con inevitabile omaggio alla memoria di Ronnie Spector. Come fa Massimo Ranieri con Pino Daniele, dividendo «Anna verrà» con Nek ed uno spruzzo di tango al bandoneon: standing ovation, anche qui. Michele Bravi e Giusy Ferreri hanno scelto Battisti, a petto nudo Rkomi - grazie ai Calibro 35 - regala inedite sfumature cinematiche al medley dedicato a Vasco Rossi (che comunica il suo endorsement via social), Highsnob & Hu non sarebbero male alle prese con «Mi sono innamorato di te», ma il rappettino retorico di Mr. Rain è incipit evitabilissimo. Dargen D’Amico gioca con la Patty Pravo di «La bambola», Fabrizio Moro recupera i Pooh di «Uomini soli», Iva Zanicchi (standing ovation) duetta con Milva, Aka 7ven (più Arisa) spreca l’omaggio ad Alex Baroni, Tananai (più Rosa Chemical) quello alla Carrà. Stop al televoto. 
Stasera si torna al repertorio sanremese, alla ricerca della canzone regina. 

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