Arbore: «La mia vita? Tutta Appresso alla musica»

Arbore: «La mia vita? Tutta Appresso alla musica»
di Luciano Giannini
Domenica 9 Ottobre 2022, 09:51
4 Minuti di Lettura

Gli è morto da poco il fratello Alfonso, 91 anni. Lui ne ha 85, ormai: «Viveva a Foggia», racconta, «ma era nato a Napoli. Un posillipino. Antiquario. Un tempo aveva il negozio in via Morelli». Un duro colpo per Renzo Arbore, che per il resto sta abbastanza bene. Tanto da tornare in tv o, meglio, da mamma Rai, di cui è figlio devoto.

Sentiamo, Renzo, di che cosa si tratta questa volta?
«Di Appresso alla musica. In due si racconta meglio. Il due è Gegè Telesforo. Siamo una bella coppia, perché apparteniamo a generazioni differenti, ma a unirci è l'amore per il jazz e lo swing».

In onda?
«Dal lunedì al venerdì, a partire da domani, in seconda serata e, il giorno dopo, in replica alle 18.

Venti puntate, registrate da casa mia, su Rai 5, ma anche su Rai Play, Rai Italia e Radiouno. Cominciai come disc jockey... con Speciale per voi, dove lanciai Battisti; Per voi giovani; Aspettando Sanremo; Meno siamo e meglio stiamo, con Proietti, Iannacci, Benigni, Bocelli... ve li ricordate? E sono diventato video-jockey».

Sempre andanto «Appresso alla musica»?
«Eh sì! Perché mio padre non faceva che ripetermi: Vai sempre appresso alla musica, invece di studiare...».

L'amata musica...
«Vi offrirò le mie memorabilia sonore. Di tutti quei programmi ma, soprattutto, quelle di D.O.C., 1987-89, condotto da Gegè e Monica Nannini, oltre 400 puntate rigorosamente in diretta. Trasmissione a futura memoria. Tv di rottura, all'epoca, inconsueta. Da quello studio di via Teulada sono passati i più grandi».

Qualche nome.
«Miles Davis, Gillespie, Chet Baker, James Brown, Dee Dee Bridgewater, Solomon Burke, Metheny, Manhattan Transfer, Joe Cocker, Toots Thielemans...».

E tanti italiani.
«Fossati, Battiato, Cocciante, Paoli, la Mannoia, Mia Martini, Dalla, De Gregori, Venditti, Iannacci, Fo. E, poi, i napoletani: Pino Daniele, Edoardo Bennato, Murolo»,

Oltre a «D.O.C.»?
«Vedrete chicche dagli altri miei programmi musicali. E anche dalla nastroteca personale, che ho donato alla Rai».

Gesto nobile.
«Tutte le mie ore di registrazione. Ovunque nel mondo, ho sempre portato con me le telecamere. Piuttosto che tenermi stretto quel patrimonio, ho preferito liberalizzarlo».

Ma non ci sarà soltanto musica.
«Il resto saranno i miei ricordi, e quelli di Gegè, aneddoti, storie, incontri, episodi».

Per esempio?
«Mah... personaggi difficili come Miles Davis, che non entrava in uno studio tv da 20 anni e restò ammirato dalla qualità delle registrazioni; Telesforo che duetta con Gillespie, io con Dalla. Oppure James Brown: si presentò in via Teulada con la sua ciurma. La portineria non era stata avvisata. Il custode mi chiama e dice: Dottò, qua ce so' de' neri, che famo?. Ho avuto l'onore di suonare con Solomon Burke. Sdoganammo Romano Mussolini, che non era proprio di casa in Rai. Vedrete spezzoni di Meno siamo e meglio stiamo, qualcosa da Caro Totò, ti voglio presentare, che preparai per i 25 anni dalla sua scomparsa: feci cantare Malafemmina da Paoli e Iannacci. Che meraviglia!».

Perché «Appresso alla musica»?
«Vorrei far conoscere ai più giovani di me i grandi artisti del passato. Alla mia età si fa così! Non dico un ventenne, ma un quarantenne di oggi non ha visto Indietro tutta e Quelli della notte, gli spettacoli di Antonello Falqui ed Enzo Trapani. Non hanno idea. Per fare buona televisione, bisogna conoscere quella del passato».

E come va il suo channel web?
«Benissimo, con punte di 50.000 e anche 100.000 contatti, ma ho poco tempo per curarlo. Ora, però, c'è l'app, Scaricatela! Il repertorio è molto vario. Troverete tanti contenuti raccolti durante la pandemia».

Le manca l'Orchestra Italiana?
«Sì, molto. Abbiamo girato il mondo per 30 anni. Ho calcolato che abbiamo fatto 1650 concerti. Un ensemble stabile, che continua senza di me. Oggi si chiama NOI, Nuova Orchestra Italiana».

Ancora un sogno nel cassetto?
«Sì, che l'Unesco inserisca la canzone napoletana nel patrimonio dell'umanità».

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