Marcello Marziali, morto Gino de “I delitti del BarLume”: «Quale mestiere più bello di far ridere la gente?»

L'attore aveva 84 anni e si trovava in casa a Livorno, sua città natale, ma anche il luogo dove è stato a lungo apprezzato attore teatrale in vernacolo

Marcello Marziali, morto Gino de "I delitti del BarLume". L'addio commosso: «Quale mestiere più bello di far ridere la gente?»
Marcello Marziali, morto Gino de "I delitti del BarLume". L'addio commosso: «Quale mestiere più bello di far ridere la gente?»
Venerdì 1 Dicembre 2023, 16:00
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Marcello Marziale è morto oggi, 1 dicembre, all'età di 84 anni, nella sua casa di Livorno. Si tratta della sua città natale, ma anche il luogo dove è stato a lungo apprezzato attore teatrale in vernacolo. L'attore aveva conquistato notorietà in tarda età, vestendo i panni di Gino Rimediotti, ex postino, cliente fisso del bar, irascibile e tirchio, uno dei quattro pensionati investigatori vecchietti della serie tv «I delitti del BarLume», tratta dai romanzi dello scrittore Marco Malvaldi. 

Nonostante il ruolo di Gino Rimediotti lo abbia reso celebre e amatissimo, la carriera di Marcello è iniziata molto prima e si è mosso con agilità tra teatro, televisione e cinema, finendo per vestire i panni di Don Mimmo nella serie «The new pope» di Paolo Sorrentino. 

A salutare tra i primi sui social l'attore livornese scomparso è stato Roan Johnson, regista di «I delitti del BarLume», che su Facebook ha scritto: «Caro Marcello Marziali (per tutti noi del Barlume più semplicemente Gino) è stato un piacere lavorare e stare con te in questi anni.

Anche una divertentissima faticaccia eh, quando ci facevi impazzire con le battute, che cambiavi di posto, distorcevi, inventavi di sana pianta. Ma non era una questione di memoria (lo abbiamo capito dopo un paio d'anni) era che ti emozionavi. Sentivi la pressione del set, le camere, gli altri attori. Ma poi in un modo o nell'altro la beccavi... e quanto facevi ridere! Era dentro di te, non solo per il tuo fisico da soffiatore di minestrine, ma per come le dicevi, ti muovevi: un talento magico e irripetibile. Hai avuto questi ultimi dieci anni di fama, quasi da rockstar. Non riuscivi a fare né il lungomare di Marciana Marina, né quello della tua Livorno, senza essere fermato decine di volte. Poi andavamo a girare qualche giorno a Roma e ti riconoscevano anche lì. E tu con gran classe, senza farti notare, gongolavi. Giustamente. Quale mestiere più bello di far ridere la gente? Stiamo preparando un paio di omaggi, e così ci farai fare qualche altra risata insieme. Grazie, è stato un privilegio starti accanto questi anni. Un abbraccio, Gino».

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