La storia di Sabrina nel salotto di Magalli: «Bestemmio in pubblico, ma sono malata»

La storia di Sabrina a "I Fatti Vostri": «Bestemmio in pubblico, ma sono malata» (Instagram)
La storia di Sabrina a "I Fatti Vostri": «Bestemmio in pubblico, ma sono malata» (Instagram)
di Silvia Natella
Lunedì 6 Maggio 2019, 15:03 - Ultimo agg. 21:18
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Sabrina Marchetti ha 53 anni ed è affetta dalla Sindrome di Tourette. La donna, che vive in Abruzzo, ha raccontato la sua storia alla trasmissione di Rai due "I Fatti Vostri" spiegando che mostrarsi in pubblico è sempre stato difficile. I primi sintomi della malattia si sono manifestati quando era ancora una bambina, ma poi le sue condizioni sono peggiorate con la coprolalia, un comportamento compulsivo patologico che provoca nell'individuo la necessità di pronunciare parole o frasi dal contenuto osceno e volgare. «Sono qui e ho creato un canale Youtube per far capire come vive una persona con la Tourette», precisa rispondendo alle domande di Giancarlo Magalli.

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«Bestemmio all'improvviso, ma ho accettato la malattia attraverso la fede perché sono credente. Con questi disturbi ci si convive, nonostante il disagio o l'imbarazzo. Le persone che mi conoscono mi guardano sorridendo, non ridendo, e ho inizato a fare dei video per far capire come vivo. C'è tanta gente che non ci crede ed è convinta che faccio finta. Dico sempre che la sindrome esiste solo quando incontra il giudizio. Purtroppo ancora non è possibile guarire dalla Tourette», spiega in studio alternando tic e parole coperte da un bip. 



Sabrina lavora e scrive libri, ma nella sua vita ha dovuto fare i conti con molti limiti e pregiudizi. Non ha potuto mai dedicarsi ad attività a stretto contatto con il pubblico e ha un matrimonio fallito alle spalle. Quando era piccola veniva rimproverata perché la malattia, ancora adesso poco conosciuta, non le era stata ancora diagnosticata. «I sintomi sono iniziati all'età di sette anni, io mi grattavo e mia madre mi picchiava perché c'era ignoranza. Poi ho iniziato ad avere la mania di dare pugni agli oggetti e addosso a me. Ho avuto anche ricoveri in psichiatria».

A nulla sono serviti i farmaci e un percorso di tossicodipendenza. Fortunatamente, racconta tra le lacrime, è riuscita ad avere un figlio, ma anche la gravidanza non è stata semplice: «Quando ero incinta ho avuto problemi perché mi davo pugni in pancia. Il mio ex marito voleva togliermi mio figlio e questo periodo traumatico mi ha provocato la coprolalia». 
 
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