L'Italia che corre, argento show: strepitosa 4x100 azzurra, è seconda con Rigali, Jacobs, Patta e Tortu

Rigali, Jacobs, Patta e Tortu chiudono in 37”62 dietro gli Usa

Argento per la staffetta azzurra ai Mondiali di Budapest nella 4x100, l'oro va agli Stati Uniti
Argento per la staffetta azzurra ai Mondiali di Budapest nella 4x100, l'oro va agli Stati Uniti
Sabato 26 Agosto 2023, 21:47 - Ultimo agg. 27 Agosto, 17:33
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Un argento meraviglioso. La 4x100 italiana riscrive la storia ai Mondiali di Budapest andando a prendersi un secondo posto che all’Italia mancava da 40 anni. Da Helsinki 1983, con il quartetto Stefano Tilli, Carlo Simionato, Pierfrancesco Pavoni, Pietro Mennea, a Budapest 2023, con Roberto Rigali, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta, Filippo Tortu. I moschettieri d’Italia e una medaglia squillante: cedono solo agli Usa del fenomenale Noah Lyles ma sono sensazionali, impeccabili e veloci. Dalla novità Rigali alla conferma Patta al ritrovato Jacobs al fulmine Tortu. Non hanno sbagliato nulla i nostri eroi azzurri. L’Italia dello sprint s’è desta.
 

PERFETTI
 

Nella gara vinta dagli Stati Uniti con il crono di 37.38, il quartetto azzurro ha chiuso in 37.62 davanti alla Giamaica, bronzo con il tempo di 37.76.

Fenomenali i nostri ragazzi: i cambi sono stati perfetti. È un’Italia ritrovata, velocissima ed emozionante come a Tokyo, dove a gareggiare erano stati tre ragazzi su quattro. Stavolta, l’ex sciatore Rigali ha preso il posto di Fausto Desalu. La scelta ha dato i suoi frutti e ripagato il professor Filippo Di Mulo, il responsabile della velocità azzurra che alla vigilia aveva dei dubbi legati anche alle prestazioni non esaltanti nelle precedenti gare. Incredulo il bresciano Roberto Rigali: «Mi sono messo le mani in testa, perché quando gareggio, prendo sempre l’argento. Non ho mai vinto nulla, neanche oggi. Chiedo scusa ai ragazzi…Bello, che emozioni!». Il sardo Lorenzo Patta: «Non siamo una squadra, siamo fratelli. Questa medaglia vale anche più di Tokyo, per come siamo arrivati. Ammetto che volevamo vincere. Quando entri in una finale vuoi sempre vincere. È una bellissima soddisfazione». Il brianzolo Filippo Tortu: «Un abitudine andare bene nella gara individuale e bene nella staffetta. Non esiste il riscatto personale quando corri per la staffetta. Però quando corri per la staffetta con i tuoi compagni, non ti ricordi di aver fatto la gara individuale corri per gli altri e pensi a portare il testimone più velocemente al traguardo. L’argento è anche dei compagni che non hanno corso. Quando ho tagliato il traguardo, ho sentito esplodere il cuore». Infine, il gardesano Marcell Jacobs:«Ho fatto una fatica incredibile nella corsa, però c’era l’energia del gruppo. Sapevamo di dover portare a casa un compito importante. Ho dato tutto me stesso».
 

LE DONNE
 

Una medaglia d’argento che ha caricato anche le ragazze della 4x100, Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Alessia Pavese, che hanno ottenuto il miglior risultato di sempre in un Mondiale: il quarto posto. Un podio sfiorato, accarezzato, con il tempo di 42.49. L’oro è andato agli Usa (41.03), l’argento alla Giamaica (41.21), il bronzo la Gran Bretagna (41.97). Per la medaglia, non sarebbe bastato neanche il record italiano stabilito in batteria, ossia 42.14.
 

Dopo l’accoppiata 100-200, l’americano Noah Lyles ha conquistato ieri a Budapest la terza gemma iridata nella 4x100 e ha completato una tripletta d’oro nello sprint che non si vedeva dai tempi di Usain Bolt nel 2015. Sì, è iniziata quella che l’americano stesso ha definito la “dinastia Lyles”. Oggi chiusura con i Mondiali di atletica, che ieri intanto hanno visto l’ennesimo successo dello svedese Armand Duplantis (vicino al record del mondo) nel salto con l’asta. L’Italia, oltre alla maratona, è in gara anche nelle due 4x400 (ore 21:37). Per un risultato di squadra senza precedenti ai Mondiali: per la prima volta la Nazionale azzurra riesce a qualificare tutte e quattro le staffette, 4x100 e 4x400 sia uomini che donne. La velocità azzurra ha risposto presente. 

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