Luca Curatoli «influencer positivo»
delle giovani generazioni

Luca Curatoli
Luca Curatoli
di Diego Scarpitti
Sabato 26 Febbraio 2022, 16:07 - Ultimo agg. 21:13
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«Luca Curatoli ha una responsabilità importante: continuare ad essere un influencer positivo. E’ fondamentale offrire ai giovani esempi validi: ne hanno davvero bisogno. Una società diventa più forte con modelli da seguire: quelli buoni non si dimenticano mai. Così come parlare dell’importanza del maestro». Rimarca l’apporto determinante dello sciabolatore napoletano, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo, il Generale di Corpo d’Armata Giuseppenicola Tota, Comandante Forze Operative Sud.

 

L’attenzione dell’aula magna De Sanctis è interamente rivolta allo schermidore partenopeo, protagonista in Giappone dell’impresa in pedana. «È una grande emozione essere premiato nella mia Napoli e nella prestigiosa location della Scuola Militare Nunziatella, dove tanti giovanissimi praticano la scherma, coltivando gli stessi sogni che avevo io alla loro età». Tuta della Polizia di Stato, sorriso smagliante, tiene bene la scena, sale in cattedra. Non una lezione accademica ma un racconto avvincente di quanto accaduto all’ombra del monte Fuji. Narrazione incalzante che piace ed entusiasma.

«Lo sport conferisce un grande insegnamento: non sempre si vince», spiega il classe 1994, riferendosi alla prova individuale. «Arrivavo da numero 3 del ranking mondiale, l’eliminazione fu un brutto colpo. Ma ho saputo reagire, e insieme ai miei compagni, che sono prima di tutto amici, Aldo Montano, Luigi Samele ed Enrico Berrè, abbiamo fatto qualcosa di storico, conquistando uno splendido argento». Riscatto immediato e gloria a cinque cerchi. «Sono un atleta esuberante. Ho avuto coraggio contro l’ungherese Aron Szilagy, tre volte campione olimpico: ho chiuso l’assalto, è stata una vera liberazione»», riferisce Curatoli. Coronamento di un percorso sempre ad alto livello e un punto di partenza per l’immediato futuro in vista di Parigi 2024.

Profetica anche la telefonata di papà Bruno (Club Scherma Chiaia). «Torna a casa con un metallo». E così è stato. Stile napoletano, apprezzato e riconosciuto ovunque, anche da Maurizio Marinella, il re delle cravatte, intervenuto alla cerimonia di premiazione di Luca Curatoli, grande amico di suo figlio Alessandro. Legami e ringraziamenti nei confronti di quanti hanno accompagnato l’avventura sportiva di Curatoli. «Irene Di Transo, la mia prima maestra, mi ha messo in guardia, insegnandomi a fare i passi avanti e indietro. Poi Leonardo Caserta, il mio fratello-maestro, che con me condivide tutto. E l’altro mio fratello, Raffaele Caserta, bronzo olimpico ad Atlanta 1996». E svela un singolare aneddoto. «Da piccolo giocavo a indossare la sua medaglia e simulavo il podio olimpico. Ci sono riuscito grazie alla mia famiglia, sempre al mio fianco, alla mia ragazza Nancy, che mi supporta e supporta, e al preparatore atletico Roberto de Cesare».

Non vuole sentire parlare di sacrifici. «Non li ritengo tali ma la mia vita agonistica è caratterizzata da grande impegno e passione. La scherma mi ha insegnato a lavorare costantemente per inseguire il massimo, senza arrendermi dinanzi a nessuna difficoltà, rialzandomi ogni volta che mi è capitato di cadere». Un bel messaggio da parte dello studente di giurisprudenza alla Luiss indirizzato ai tanti giovani che ascoltano. «Tutto con gioia, amore e con il sorriso sulle labbra».

Riscuote simpatia e unanime ammirazione lo sciabolatore napoletano. «Curatoli campione in pedana e anche fuori, da cui i giovani possono prendere esempio», ha sottolineato il Colonnello Ermanno Lustrino, Comandante della Nunziatella, ribadendo il forte legame che la Scuola Militare ha con la scherma e il grande ruolo di questa disciplina nella formazione delle nuove generazioni. Alla cerimonia sono intervenuti Stefano Pantano, direttore tecnico della scherma per le Fiamme Oro («Luca ha dato freschezza ed entusiasmo all'Italscherma ed ha rappresentato una svolta»), Paolo Azzi, presidente della Fis, il consigliere federale Matteo Autuori, il segretario generale Marco Cannella.

«Luca è un grande campione ma soprattutto un grande uomo. Le sue gesta a Tokyo hanno veramente emozionato e reso orgogliose le Fiamme Oro e l’Italia intera», ha dichiarato Luca Piscopo, coordinatore del centro nazionale Fiamme Oro di Napoli. Presente anche la dottoressa Giuseppina Verrusio, vice presidente vicario Fiamme Oro Napoli, in rappresentanza del questore Alessandro Giuliano.

«È stato fantastico Luca, è riuscito a tenere banco con interventi da vero campione. Lo conosco da bambino, ma non lo vedevo da qualche mese. Sta davvero diventando grande. L'aver più volte nominato i fratelli, il maestro, la famiglia, il sacrificio che sacrificio non è ma lo ha fatto vedere sotto una luce diversa gli fa onore: ragazzo maturo e consapevole dei propri mezzi. Un vero esempio per i giovani. Un campione», ha asserito Aldo Cuomo, presidente Fis Campania. «Celebriamo una eccellenza della nostra città, un simbolo di passione e dedizione, che ha onorato Napoli e l’Italia sul grande palcoscenico dei Giochi Olimpici. Coniuga i valori fondamentali dello sport: ti chiedo di continuare così, dovrai raggiungere vette ancora più alte», le conclusioni affidate all’assessore Emanuela Ferrante.

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