Spada, esultano Napoli e Caserta:
Cuomo e Santoro campioni europei

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di Diego Scarpitti
Mercoledì 26 Febbraio 2020, 11:32 - Ultimo agg. 12:08
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Porec, Parenzo. Torna a sventolare il tricolore in Istria, grazie all’impresa realizzata dalla Nazionale azzurra di spada maschile under 17. Sul gradino più alto del podio e sul tetto del vecchio continente si acquartierano due campani, un piemontese e un emiliano: il napoletano Fabrizio Cuomo (Club Schermistico Partenopeo), il casertano Davide Santoro (Club Scherma San Nicola), il torinese Simone Mencarelli e il ferrarese Federico Pezzoli. Titolo continentale griffato made in Campania al 50%.
 
 
 
Europei cadetti. Cavalcata indisturbata e trionfale fino alla stoccata del definitivo 45-44 sulla Russia in finale. Percorso avvincente, iniziato con il successo sulla Danimarca (45-21), superata la Romania (45-40) agli ottavi e liquidata nei quarti la Gran Bretagna (45-33). Semifinale ostica con l’Ungheria, resistente e tarda a capitolare (43-42).
 
Primo oro internazionale, gioia speciale e dall’indicibile valore per il figlio d’arte Fabrizio Cuomo, allievo dei maestri Carmine Carpenito e Antonio Iannaccone, e Davide Santoro, allenato dal maestro Mario Renzulli. In Croazia esulta il capo-delegazione azzurro Luigi Campofreda, consigliere federale casertano.

Felicità. «Oro meritato insieme a tutti i miei compagni. Speravo da tanto in un risultato del genere. E’ sempre un onore portare in alto il nome dell’Italia. Esperienza formidabile, che servirà tantissimo per il mio percorso di crescita. Mi avrebbe fatto piacere vedere questa medaglia al collo di nonno Italo, che ho sentito vicino a me in ogni preciso istante della gara e che mi manca sempre di più», racconta soddisfatto Fabrizio Cuomo. 
 
Competizione. «Oro sudato. Non ho collaborato molto dal punto di vista schermistico ma ho puntato, in quanto riserva, a tenere la squadra più unita possibile. Fin da subito non sono riuscito a gestire al meglio alcuni match, rischiando di cadere in situazioni sfavorevoli. Per fortuna, a fondo pedana, c’erano sempre i miei compagni Simone Mencarelli, Federico Pezzoli e Davide Santoro, che si occupavano, insieme a tutto lo staff, di tirarmi su il morale e non lasciarmi abbattere neanche un secondo», spiega Fabrizio, già argento ai Campionati del Mediterraneo.

Considerazioni. «Devo ammettere che in finale le mie aspettative erano eque tra il vincere e il perdere, la Russia è una squadra molto forte, che molto spesso ci ha fermato alle gare di circuito. I nostri due maestri, Massimo Zenga e Guido Marzari, sono riusciti a mantenere sempre un’ottima formazione, gestendo le situazioni al meglio. E i risultati sono arrivati. L’ultima botta sul 44 pari è stata un’esplosione di gioia», conclude il figlio di Sandro Cuomo e fratello più piccolo di Valerio, campione del mondo under 20.

Abbracci vigorosi, ampi sorrisi e braccia al cielo, naturalmente tinto d’azzurro. Il quartetto italico esibisce con fierezza la coppa, dopo aver srotolato un bandierone, che non è passato di certo inosservato. Scatenati, scalmanati, giustificati. Non a caso luccicano d’oro le spade under 17 della Campania e dell’Italia.
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