Valerio Cuomo premiato
dal Coni Campania e dalle istituzioni

Valerio Cuomo
Valerio Cuomo
di Diego Scarpitti
Venerdì 18 Febbraio 2022, 22:03
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«Una valigia per andare in giro per il mondo e un orologio per arrivare puntuale alle vittorie». Accolto da un fragoroso applauso, Valerio Cuomo è stato premiato da Sergio Roncelli, presidente Coni Campania, per la storica impresa firmata in Coppa del Mondo a Sochi. Allo spadista napoletano è stata consegnata una medaglia celebrativa «per aver scritto una pagina indelebile della sua carriera». In via Alessandro Longo tributo doveroso allo schermidore delle Fiamme Oro che ha dato lustro a Napoli a livello internazionale.

«Entusiasma il successo straordinario conseguito dal figlio d’arte e soprattutto la modalità del trionfo, avendo battuto in Russia il podio delle Olimpiadi di Tokyo: Romain Cannone, il francese campione olimpico in carica, l’ucraino Ihor Rejzlin e l’ungherese Gergely Siklosi, non certo rivali occasionali. A Valerio va il ringraziamento del mondo sportivo», ha dichiarato soddisfatto Roncelli. Non sono mancati i complimenti di Emanuela Ferrante, assessore allo sport del Comune di Napoli. «Possiamo essere orgogliosi per l’impresa di Valerio. La sua bravura è merito del papà Sandro, che riesce a tirare leve di tale spessore». E le congratulazioni di Flavio De Martino, commissario Agenzia regionale Universiadi e dello sport. «La speranza è di poter raggiungere papà Sandro, orgoglio riconosciuto in tutta Italia».

 

Spiega le ragioni di tale prestigiosa affermazione Sergio Avallone, vicepresidente vicario Coni Campania. «Gli atleti nascono, perché c'è una profonda sinergia tra tecnici, dirigenti e società. E le istituzioni seguono le vicende sportive». Annuisce e condivide l’analisi Virginia Di Caterino, altro vicepresidente Coni regionale. Approvano Giuseppe Esposito, coordinatore tecnico provinciale Coni Napoli, Marco Mansueto, membro della Scuola regionale dello Sport, e  Agostino Felsani, delegato provinciale Coni Napoli.

L’attenzione tutta è rivolta naturalmente al protagonista. «La gara è stata impegnativa, ma la voglia di misurarmi con il campione olimpico in carica era altissima. Avevo proprio bisogno di provare tutte le mie carte in una occasione come questa. Prima di arrivare alle semifinali, ero già contento della mia gara, ero contento della mia prestazione e mi sentivo soddisfatto per aver vinto degli incontri che si sono rivelati complicati. Durante le semifinali, ho avuto una sensazione unica, qualcosa che avevo provato almeno in maniera vicina solo ai Mondiali juniores di Bourges nel 2016: la sensazione di tirare alla pari con i più forti al mondo», racconta il classe 1998, già due volte campione del mondo under 20.

«Sapevo di essere l'unico finalista del podio senza medaglia olimpica al collo, e questo mi ha dato una fortissima carica. Quando ho terminato entrambi i match, non avevo ancora compreso il valore di questa vittoria», riferisce Cuomo junior. «Devo dire la verità, solo da casa papá mi ha fatto notare che sono salito su un gradino piú alto rispetto all'intero podio di Tokyo 2020. Questo mi carica enormemente ma soprattutto vorrei farne un punto di partenza per un altro tipo di percorso». A cinque cerchi ovviamente. Ascolta compiaciuta Chiara, la ragazza di Valerio, conosciuta a Torino presso il Museo Nazionale del Cinema, collocato all’interno della Mole Antonelliana.

«Dedico questa straordinaria tappa del mio percorso agonistico alla mia famiglia, a mia mamma Loredana, ma soprattutto a Tatta, mio fratello Fabrizio, per incoraggiarlo a credere nella propria strada piú di quanto possa fare chiunque altro», asserisce Valerio Cuomo, artefice della consacrazione in Coppa del Mondo a distanza di 24 anni dall’affermazione del plurititolato papà. «Sono felice di aver regalato questa emozione anche a lui», dice il brillante talento della pedana.

Sulle orme di Cuomo senior. «Oltre all’incredibile risultato sportivo, è bella la manifestazione di affetto e di vicinanza dello sport e della città. Siamo campanilisti convinti e combattiamo per essere napoletani doc. Facciamo di tutto per tirare il meglio dai ragazzi», esterna le sue considerazioni l’Hall of Fame. «Quella di Valerio una prova di forza, frutto del suo temperamento, carattere e volontà. Da genitore-allenatore è sempre complicato ma facciamo il possibile in particolare nei momenti difficili». Mai rimarginata la dolorosa questione Collana. «Abbiamo perso generazioni di atleti, ce ne potevano essere tanti altri come Valerio», rimarca Sandro Cuomo, oro ai Giochi di Atlanta 1996 e bronzo a Los Angeles 1984. «La politica sportiva fa tanto e tutto. Occorre sinergia tra le istituzioni e serve la buona politica per coltivare le eccellenze che sono costrette ad emigrare altrove. La medaglia d’oro in Coppa del Mondo è tutto merito di Valerio», conclude Sandro Cuomo. I festeggiamenti sono poi proseguiti al Club Schermistico Partenopeo. «Complimenti Vali! Ce fatt’arricreà».

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