Tato Lopez in città: «Torno: un sogno»

Parla il protagonista della prima gara di semifinale scudetto disputata a Cantù

Tato Lopez
Tato Lopez
di Candida Berni Canani
Sabato 21 Gennaio 2023, 09:02 - Ultimo agg. 09:05
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Tato Lopez, ex cestista della Juve del basket griffata Mobilgirgi, dopo venti anni torna a Caserta. Su invito della società bianconera del patron Francesco Farinaro, sarà protagonista di alcuni eventi soprattutto socio-culturali in via di definizione. L'uruguaiano Horacio «Tato» Lopez ora è un affermato scrittore che ha concentrato la sua attività soprattutto sulle dipendenze, tenendo lezioni e convegni non solo nel suo Paese, avendo girato per tutti i cinque continenti. Sarà nella nostra città nella prima settimana del prossimo mese di febbraio. Indossò la maglia numero 4 della Juvecaserta nel campionato 1985/86 e disputò la prima storica finale scudetto della società bianconera, con Boscia Tanjevic head coach e Franco Marcelletti come aiuto.

«Ritornare a Caserta è un sogno che non avrei mai pensato di poter realizzare» afferma Tato Lopez da Montevideo. «Sono stato nella vostra città in occasione dell'Oscar Game al Palamaggiò e già allora per me è stata una grande emozione ritrovare tanti compagni di squadra, allenatori e dirigenti che mai potrò dimenticare». Tato Lopez apprende che l'impianto di Pezza delle Noci non è più la «reggia del basket», vandalizzato, dove peraltro sono stati trafugati trofei e il busto del cavaliere del lavoro Gianni Maggiò. «È terribile ciò che dite esclama non posso crederci».


In Uruguay ora è estate, ma sa che a Caserta, nonostante la stagione invernale, brillerà il sole dei bei ricordi legati alla sua esperienza in maglia bianconera. «Quando arrivai nella squadra casertana subii un grave infortunio alla mano destra che mi tenne lontano dal campo per molto tempo rammenta Tato Lopez e quando cominciai a giocare, le mie prestazioni in campo non erano secondo le aspettative di chi mi aveva ingaggiato. Ma trovai Boscia Tanjevic, compagni di squadra, tutto lo staff di quel team pronti a farmi superare quel momento. Non lo dimenticherò mai incalza in altre società non avrebbero aspettato il mio completo recupero e sarei stato tagliato. Nella Juvecaserta ho invece trovato un gruppo di uomini veri. E queste sono esperienze che non si dimenticano». Tato Lopez fu grande protagonista della prima gara di semifinale scudetto disputata a Cantù dove i bianconeri vinsero ai supplementari per 114 110. «Ho vissuto a Caserta una stagione splendida ribadisce Lopez e avere l'opportunità di poter tornare di nuovo mi rende particolarmente felice».

Si è ritirato dal basket all'età di 36 anni, facendo registrare in totale, nella sua carriera cestistica, una media di 31 punti a partita. Domani, 22 gennaio, compirà 62 anni. Negli anni 2002, 2003 e 2004, già formato come allenatore sportivo di basket, ha diretto un programma di sviluppo per le squadre nazionali. Ora il suo impegno è legato all'attività di scrittore: «Diario di viaggio», «Il non detto sulla dipendenza», «Il viaggio è la ricompensa», «Il senso del destino» sono solo alcune delle sue pubblicazioni, oggetto di affollati dibattiti promossi da associazioni, istituti scolastici, gruppi anonimi che combattono l'uso di droghe, ludopatia, disturbi alimentari. «Tornare a Caserta, oltre a rivedere persone a me care come Gianfranco Maggiò, Nando Gentile, conoscere persone come Francesco Farinaro che ha fortemente voluto la mia presenza, mi darà l'opportunità di ritrovare le mie radici», sottolinea Tato Lopez che spiega: «I miei bisnonni erano di Oratino (un comune del Molise, in provincia di Campobasso, ndr) cercherò di andarci per vedere se ci sono tracce della mia famiglia di origine».

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