Sport in quarantena: gare europee
a porte chiuse o in campo neutro

foto Mancini
foto Mancini
di Emiliano Bernardini
Martedì 10 Marzo 2020, 07:30 - Ultimo agg. 09:30
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La vittoria del Sassuolo per 3-0 sul Brescia; la doppietta di Caputo, che segna e mostra all’Italia il cartello state a casa. Ultimi fotogrammi di una serie A che va in stand by. Alla fine, seppur con il fiatone anche il calcio è costretto a fermarsi. Ad imporre lo stop è il governo ma di fatto la maggior parte degli sport si erano già fermati. Lo fa inserendo, o meglio modificando, l’articolo presente nel decreto del 4 marzo nel nuovo Dpcm in vigore già da oggi e che estende la «zona protetta» a tutta l’Italia. Stop fino al 3 aprile. Ma si naviga a vista e la data potrebbe essere spostata più in avanti nel caso in cui l’emergenza dovesse continuare ad essere alta. La nuova misura già domenica era in elaborazione. In particolar modo si voleva mettere un freno alla querelle legata al calcio. Soprattutto dopo l’ennesimo braccio di ferro con conseguente ennesima brutta figura fatta prima di Parma-Spal. Alla fine il decreto è stato fatto. «Sono già al lavoro per la stesura del decreto, che spero possa essere firmato già nella giornata di domani (oggi, ndr)» aveva annunciato ieri Spadafora. In serata il premier Conte ha confermato la misura: «Non c’è ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive».

Il decreto stabilisce inoltre che gli allenamenti degli atleti impegnati in gare di qualificazione olimpica o in corsa per traguardi importanti (Mondiali o Europei) possano allenarsi ma solo previa certificazione del Coni. Per tutta la giornata di ieri il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora ha lavorato con il premier Giuseppe Conte e gli altri ministri per definire in maniera netta divieti e libertà per gli atleti agonisti. La parte che verrà modificata è quella relativa all’articolo 1 punto c in cui si evidenzierà che «sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque vietato anche all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico». Verranno invece consentiti, sempre e solo per gli atleti agonisti, gli allenamenti. Chiaramente a porte chiuse e nel pieno rispetto delle norme emanate dall’Oms. La spinta decisiva è arrivata ieri dopo una riunione al Coni tra il numero uno dello sport, Giovanni Malagò e le federazioni delle Federazioni degli sport di squadra per affrontare «un’emergenza per il Paese e per lo sport che non ha precedenti nella storia». Non tutti fisicamente presenti: alcuni sono intervenuti via Skype. Una riunione pacata e senza frizioni. Dove tutti si sono trovati d’accordo stabilendo all’unanimità che «tutte le decisioni prese dalle singole Federazioni sono da considerarsi corrette e nel pieno rispetto delle norme e delle leggi emanate e attualmente in vigore», di conseguenza sono state sospese «tutte le competizioni degli sport di squadra ad ogni livello fino al 3 aprile». Quello che verrà tradotto nero su bianco dal Dpcm che ieri da Palazzo H hanno richiesto a gran voce al ministro Spadafora. Ma lo sport chiede anche un piano di sostegno economico. Proprio per compensare «disagi ed emergenze che lo sport ha affrontato finora con responsabilità e senso del dovere». In particolare si chiede di agire come già fatto per le aziende delle zone rosse a cui sono state concesse una serie di agevolazioni e di degli sgravi fiscali.

Oggi in via Allegri andrà in scena il Consiglio della Figc che ratificherà quanto stabilito dal Decreto. Di fatto per la serie A sarà una pausa solo due settimane visto che la sosta per le nazionali aiuta ad arrivare al 3 aprile. L’intervento del governo accontenta la Lega di A che aveva “preteso” l’intervento dell’Esecutivo per scampare in qualche modo al problema dei diritti tv che altrimenti non sarebbero stati versati. Uno scenario che avrebbe portato a problemi anche con gli stipendi dei giocatori. Tutto risolto? Nemmeno per idea perché nell’immediato ci sono le coppe europee da giocare: dove e come si disputeranno Inter-Getafe di giovedì e Juve-Lione di Champions in programma martedì prossimo? Resta il nodo. Potrebbero essere consentite ma la Uefa ipotizza anche la possibilità di giocare in campo neutro fuori dall’Italia. Restano altri quesiti: un conto è che lo stop resti al 3 aprile (2 giornate verrebbero recuperate annullando il mini ritiro dell’Italia del 24 maggio), ma se dovesse allungarsi? Come proseguire? In caso di stop il titolo non verrà assegnato e la classifica congelata come fu per la stagione 2004-05 di calciopoli. La sensazione però è che molto presto il problema diventi europeo e la palla dovrà necessariamente passare alla Uefa. 
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