Dazn, stop alla doppia utenza dal 2022:
la mossa a sorpresa contro la pirateria

Dazn, stop alla doppia utenza dal 2022: la mossa a sorpresa contro la pirateria
di Bruno Majorano
Mercoledì 10 Novembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 11 Novembre, 07:09
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La rivoluzione del calcio in tv non finisce mai. Prima dell'estate era arrivata la notizia del clamoroso cambio di «bandiera». Da Sky Sport, che per anni aveva portato nelle case degli italiani tutte le partite del campionato di serie A, a Dazn, l'Ott che non trasmette più via satellite ma via internet. Il che ha voluto dire sostanzialmente passare dalla fruizione del servizio tramite una televisione a quella tramite un dispositivo mobile: pc, tablet o smartphone. 

Ma, come detto, la rivoluzione sembra destinata a non finire qui, anzi. Dazn si appresta a mettere fine alla possibilità di concedere a due utenze collegate allo stesso abbonamento di accedere ai contenuti contemporaneamente da due device che si trovano a distanza l'uno dall'altro. Lo ha anticipato ieri il «Sole 24 ore». Dazn, dal canto suo, non conferma, ma nemmeno smentisce. E così i consumatori iniziano a tremare visto che l'emittente Ott detiene in esclusiva i diritti della serie A di calcio per i prossimi tre anni. Un bel colpo per i consumatori che avevano accettato - seppur a fatica, soprattutto all'inizio per i problemi di trasmissione - la nuova era del calcio «sul divano» perché servito a costi più ridotti e con la possibilità di dividere (o condividere) le spese in due persone. Praticamente, fino ad oggi con un unico account di Dazn è possibile collegarsi e fruire del servizio in due, in contemporanea e in due luoghi geograficamente anche molto lontani tra loro. L'impressione è che Dazn abbia deciso di votare per questa nuova strategia commerciale con l'intento di combattere la pirateria digitale, dopo che nei primi mesi è stato notato un incremento del 20 per cento delle doppie utenze a distanza, e al tempo stesso di piattaforme per la condivisione di stessi abbonamenti; una situazione, si nota in Dazn, che porta a un deprezzamento del prodotto calcio e un danno al servizio. Le lettere agli abbonati, con facoltà di recesso entro 30 giorni, dovrebbero partire per la fine dell'anno; resterà possibile la condivisione di un doppio device per ogni abbonamento con lo stesso indirizzo IP, ovvero all'interno di un'abitazione privata o di un ufficio, purché collegati al medesimo Wifi o rete mobile.

Attualmente risultano 1 milione e 900 mila abbonati a Dazn, il che vuol dire che con il doppio account circa 4 milioni di persone possono vedere contemporaneamente il campionato di serie A. Dall'inizio del 2022 (quando cioè dovrebbe essere definitivo il cambio di offerta commerciale e l'addio al doppio profilo), si capirà quanti avranno deciso di abbonarsi in autonomia e quanti invece rinunceranno a vedere la partita. Un bel danno anche per i club, che in questo caso perderebbero una bella fascia di pubblico in termini di visibilità per i loro sponsor. Dal punto di vista contrattuale con la Lega Calcio, però, Dazn non violerebbe l'accordo da 840 milioni siglato prima dell'estate perché le modalità di promozione commerciale del prodotto non sono contemplate all'interno del contratto, motivo in più che rende tranquilla l'Ott alle prese con le nuove modalità di distribuzione del servizio.

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Ulteriore problematica è quella relativa ai costi.

Perché fino al 28 luglio scorso era possibile abbonarsi a Dazn con 19,99 euro, mentre dal giorno dopo l'offerta è stata aumentata di 10 euro. Questo vuol dire che se due amici hanno deciso di sottoscrivere l'accordo a circa 10 euro a testa al mese, adesso uno dei due dovrà spenderne 30. Questo almeno fino a quando Dazn non renderà pubbliche ulteriori ed eventuali nuove offerte per chi è già proprietario di un account personale. Come se non bastasse, poi, già da qualche settimana Dazn ha «bloccato» la visione delle partite tramite il collegamento via cavo di smartphone e tablet alle televisioni. Questo vuol dire che per poter vedere una partita è necessario avere una smart tv o una Firestik (una chiavetta che si collega al wifi e rende ogni televisione smart). Insomma, superato - in gran parte - il problema della trasmissione e dell'immagine che a inizio campionato ha rovinato la visione a migliaia di abbonati, adesso i tifosi dovranno porsi nuovi problemi. Niente più rotellina del buffering, quindi, ma la necessità di sottoscrivere un nuovo abbonamento per il 50% dei tifosi che già erano in possesso di un account.

Ovviamente non sono mancate le proteste da parte dei consumatori che si sono fatti sentire con i loro rappresentanti. «Se non fosse così e la decisione fosse già stata presa, ci troveremmo di fronte a un messaggio ingannevole, idoneo a falsare il processo decisionale del consumatore, inducendolo in errore rispetto alle caratteristiche del servizio offerto», sostiene l'Unione Nazionale Consumatori.

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