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«Oggi a livello di Fifa ci troviamo in una situazione finanziaria molto buona - spiega Infantino - abbiamo consolidato una solida base di riserva, che è composto dai soldi del calcio. Quando il calcio è in difficoltà, dobbiamo pensare a cosa fare per aiutarlo. Questa è la nostra responsabilità e questo è il mio modo di vedere. Tutti ci troviamo di fronte a problemi finanziari a vari livelli. L'impegno è quello di non lasciare i club soli. Per questo i collaboratori della Fifa stanno lavorando alle soluzioni più appropriate per offrire la flessibilità necessaria di fronte alle vostre esigenze, applicando i principi di buon governo». L'obiettivo è «avere un fondo con una struttura di governance indipendente, questo significa che il mondo saprà dove va il denaro» sottolinea il presidente della Fifa. Con una garanzia: «Al fine di offrire un sostegno immediato a tutti voi, ho chiesto all'amministrazione della Fifa di prendere le misure necessarie per anticipare il pagamento della seconda parte dei vostri costi operativi, previsto di norma per la seconda metà dell'anno. Ho chiesto anche di derogare ai criteri aggiuntivi all'adempimento degli obblighi sia per quest'anno che per l'anno scorso, affinché l'intero importo sia pagato a tutti voi».
Il numero uno della Fifa fissa anche la 'conditio sine qua non' per la ripartenza dopo l'emergenza coronavirus: «Il nostro principio, che incoraggiamo tutti a seguire, è che la salute viene prima di tutto.
Nessuna partita, nessuna competizione, vale il rischio di una sola vita umana sarebbe più che irresponsabile costringere a riprendere le competizioni se le cose non sono sicure al 100 per cento. Se dovremo aspettare ancora, lo faremo. Ascoltiamo attentamente autorità sanitarie, esperti e lavoriamo al loro fianco. Mi rende molto orgoglioso vedere come il calcio abbia aiutato la collettività».