«Con il Napoli parlerò dopo l'Europeo. Sono concentrato su questa competizione. E non è vero che Immobile sta facendo il ds per portarmi alla Lazio. Siamo amici, andremo in vacanza insieme, questo sì». Insigne sorride. Sa che può diventare uomo mercato e che Sarri lo vorrebbe a Roma. Ma prima c'è l'Austria e l'ottavo di finale di Londra. A Coverciano la Nazionale lavora in armonia: «I giovani stanno vivendo una grande favola, è un bene anche per noi. Ci stanno dando il loro entusiasmo, io sono più grande: è la prima volta che vivo una competizione così da protagonista, ne sono orgoglioso. Anch'io sto vivendo una favola e sto dando più del 100% per ripagare la fiducia di squadra e mister mettendo in campo le mie qualità per arrivare a un solo obiettivo. Nelle avventure del passato ero più giovane, c'erano altri moduli e mi sono adattato. Ho sempre ringraziato i ct come Prandelli e Conte che mi hanno portato a Mondiale ed Europeo. Col 3-5-2 mi sono sempre messo a disposizione, con Mancini ho chance in più: fa un modulo adatto alle mie caratteristiche. E non solo, ma a tutti quelli che giocano».
Massima considerazione
Le favorite dell'Europeo cominciano a temere l'Italia.
Jorginho leader
Jorginho è il leader. «La nostra forza resta il gruppo, anche se è giusto si parli di lui. Viene da anni stupendi col Chelsea, è un orgoglio per noi avere un giocatore come lui in squadra. Non sta a me decidere se è da Pallone d'Oro, spero sia in lista però: lo merita ed è un grande giocatore, lo chiamiamo il Professore e siamo contenti di averlo con noi». Insigne ha cantato con i tifosi a Roma, fuori dell'albergo e dopo il successo contro il Galles: «Mi piace scherzare con il gruppo. Mettiamo musica, io spesso napoletana. Abbiamo voluto intornare isieme notti magiche per la gente che non era all'Olimpico e far capire nostro attaccamento alla maglia». Sulla maglia il 10, il numero che pesa: «Ho una grossa responsabilità a indossare questa maglia ma non voglio mettermi pressione addosso. Cerco sempre di scendere in campo più spensierato possibile: il mister dà tanti consigli a me come agli altri, poi è stato un grande calciatore e può insegnarci tanto. Possiamo mettere in pratica i suoi insegnamenti. I dieci più bravi finora sono stati Schick e Syterling. Ma anche altri che non hanno quel numero e fanno la differenza. Speriamo di incrociarli il più avanti possibile». Ha segnato contro la Turchia alla prima partita. La prossima tappa è Wembley. Nello stadio londinese è stato l'ultimo azzurro a far centro. «Con Di Biagio in panchina. Importante perché era un periodo delicato. Ma era un amichevole. Prima di pensare al gol contro l'Austria, vorrei fare una grande prestazione. E nonc'è bisogno di segnare a giro, ormai i portieri partono in anticipo...Mi accontenterei di una rete normale».
Riscatto azzurro
A 30 anni sembra aver raggiunto il top. «Ma nono ho alcun rimpianto, guardando indietro. il mio obiettivo era giocare con il Napoli e indossare la fascia. Sono stracontento di Ciro e Marco. Quando Immobile ha vinto la Scarpa d'oro, mi sono emozionato per lui. Ho giocato con la scarpa d'oro, dirò un giorno. Marco sono 10 anni a che è a Parigi. Spero che facciano ancora di più». Rappresenta il sud in azzurro. «Ma non è vero che prima c'erano solo nordisti. Cannavaro, un napoletano, è stato campione del mondo da capitano Se hai qualità e serenità è possibile arrivare in azzurro. Come è successo a me». Su Gattuso che, dopo il divorzio lampo con la Fiorentina, è stato scartao dal Tottenham su richiesta dei tifosi. «Non sono entrato nell'argomento, ci siamo scambiati qualche messaggio. Era in ferie».