Inter-Napoli, dopo lo choc di Madrid Inzaghi vuole la scossa

La capolista in campo dopo l'eliminazione ai rigori con l'Atletico

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Domenica 17 Marzo 2024, 06:00 - Ultimo agg. 18 Marzo, 07:34
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Ci sono 31 punti di distanza tra la capolista Inter ed i campioni d’Italia del Napoli, ma stasera a San Siro i numeri potrebbero essere resettati anche perché si affrontano due squadre che hanno un amaro e recente comune denominatore: l’eliminazione agli ottavi di finale di Champions.

Sarà anche per questo che da mercoledì scorso, Simone Inzaghi ha lavorato sopratutto sulla testa dei suoi giocatori per evitare pericolosi contraccolpi psicologici che pure rischiano di esserci dopo il ko patito al Metropolitano di Madrid ad opera dell’Atletico di Simeone. L’allenatore della formazione nerazzurra che sta stracciando il campionato un po’ come fatto proprio dal Napoli di Spalletti nella passata stagione (i numeri dicono anche meglio, con buona pace degli esteti del calcio che invece premiano gli azzurri) ha lavorato sopratutto sull’aspetto psicologico e motivazionale dei suoi uomini.

A partire da Lautaro, protagonista suo malgrado dell’ultimo errore dal dischetto che ha spianato la strada agli spagnoli verso i quarti, senza trascurare nessuno dei suoi. Facile immaginare che Inzaghi abbia chiesto alla sua squadra non solo di chiudere il prima possibile il discorso scudetto con il supporto dell’aritmetica per brindare alla seconda stella nerazzurra, ma sogna di farlo anche collezionando tutta una serie di record per entrare nella storia del Biscione. Da quota 100 punti ed oltre, alla difesa meno battuta del campionato, fino al numero di clean sheet (finora 17 partite senza subire gol).

La lista è lunga insomma e sarà anche per questo che Inzaghi sta pensando di gestire le forze dei suoi uomini nel rush finale con 10 partite che mancano di qui alla fine della stagione.

Ecco spiegato il motivo per cui l’allenatore dell’Inter aveva pensato inizialmente di far rifiatare stasera alcuni dei suoi pretoriani. Del sostanzioso turnover immaginato contro il Napoli si concretizza soltanto qualche cambio. Le maggiori novità si registreranno in difesa. Il modulo, ovviamente, resta lo stesso: il 3-5-2 è il marchio di fabbrica dell’Inter con Inzaghi che non deroga certo dal suo spartito tattico preferito per tentare di “suonarle” ai campioni d’Italia in carica. Nel pacchetto arretrato, davanti a Sommer, si registrano i ritorni di Acerbi e Bisseck (in Champions mercoledì scorso erano partiti dalla panchina) insieme a Bastoni. Sugli esterni, invece, Darmian e Dimarco agiranno rispettivamente a destra e a sinistra per provare ad incunearsi nelle maglie azzurre.

Il dubbio che fino ad ieri si è incuneato nella mente dell’allenatore riguardava sopratutto la cerniera del centrocampo. Fino a ieri, infatti, sembrava fosse quasi scontata l’intenzione di concedere un po’ di riposo alla mediana titolare viste le candidature di Asllani e Frattesi pronti a far rifiatare Calhanoglu e Mkhitaryan. Le ultimissime dalla Pinetina però sembrano mettere nuovamente tutto in discussione con Inzaghi che sembra orientato ad agffidare le chiavi del centrocampo ai suoi fedelissimi. Si vedrà. La certezza si chiama Lautaro. Il toro, capocannoniere del torneo con 23 reti, sarà regolarmente in campo al Meazza provando a rimpinguare il suo bottino di reti e magari a tentare l’assalto al record di gol in una sola stagione che appartiene ad Higuain (36 gol con il Napoli di Sarri nella stagione 2015-‘16) in condominio con Ciro Immobile che con la Lazio quattro anni fa ne ha fatti altrettanti. Ironia della sorte alla guida dei capitolini c’era proprio Simone Inzaghi. La difesa del Napoli è avvisata.

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