Italia-Inghilterra, probabili formazioni: la notte di Retegui nel tempio di Maradona

Out Immobile e Raspadori, tocca al bomber argentino del Tigre

Mateo Retegui sul treno azzurro
Mateo Retegui sul treno azzurro
di Bruno Majorano
Giovedì 23 Marzo 2023, 07:00 - Ultimo agg. 20:50
4 Minuti di Lettura

Un segno del destino. L'esordio dell'italo-argentino Mateo Retegui potrebbe avvenire proprio nello stadio intitolato all'argentino più famoso di tutti i tempi: Diego Armando Maradona. Mateo ha 23 anni e non incarna esattamente le caratteristiche del Pibe de Oro, ma è stato individuato da Roberto Mancini come il salvatore della patria, o almeno dell'attacco. Nel momento di massima siccità di numeri 9 il Mancio è andato a pescare dall'altra parte dell'Oceano e nelle fila del Tigre ha individuato questo ragazzone dal fisico possente che in Argentina ha già segnato 6 gol nelle prime 8 gare di campionato nel 2023. 

Quando l'Italia ha affrontato l'Inghilterra nella finale dell'Europeo del 2021 a Wembley, la batteria di attaccanti era composta da Ciro Immobile, Andrea Belotti e Giacomo Raspadori: oggi per il «replay» di quella sfida, nemmeno uno dei tre è nella lista dei convocati. Tutti out, chi per infortunio chi per scelta tecnica. E così il ct Mancini ha deciso di affidarsi al 23enne Mateo Retegui, attaccante argentino del Tigre, capocannoniere dello scorso campionato e in prestito dal Boca Juniors. Papà Carlos, detto «El Chapa», è un'istituzione dell'hockey su prato in Argentina tra campo e panchina, uno sport molto caro a tutta la famiglia visto che eccellono anche mamma Maria e la sorella Micaela. Mateo è nato a San Fernando - in Argentina - ma non ha messo insieme nemmeno una convocazione dalle formazioni giovanili dell'Albiceleste. Nemmeno la vittoria del Mondiale in Qatar ha scosso la coscienza di un ragazzo che non ci ha pensato su due volte dopo la chiamata da parte di Mancini. E dagli torto. Anche perché arriva in azzurro proprio quando la Nazionale vive il momento più basso dal punto di vista offensivo. Praticamente lì davanti dovrà battere la concorrenza del solo Scamacca, che però non sta attraversando un momento di forma indimenticabile e per tanto parte leggermente indietro nelle gerarchie dell'allenatore. Per il momento Retegui ringrazia il nonno Angelo Dimarco, che si è trasferito in Argentina da Canicattì, in provincia di Agrigento.

Retegui - che quindi ha il doppio passaporto - inoltre consce l'Italia e ci veniva spesso da bambino, quando suo padre allenava una squadra di hockey su prato in Sardegna.

 

Mateo entra da centrocampista nel settore giovanile del River Plate ma, chiuso dall'ascesa di Ezequiel Palacios, decide di dedicarsi solo allo sport col bastone nel 2014. Nell'estate del 2016, quando aveva 17 anni, viene notato da Diego Mazzilli, scout del Boca che gli propone di entrare nelle giovanili degli Xeneizes. Lo fa dal River a parametro zero, si trasforma in attaccante puro e il 17 novembre 2018 debutta in prima squadra sostituendo Carlos Tevez. Fondamentale la fiducia di Guillermo Barros Schelotto, svolta che lo convince a lasciare definitivamente l'hockey su prato. Il marchio di qualità sui suoi numeri lo ha dato anche un certo Francesco Totti che qualche anno fa lo prese nella sua scuderia di talenti, salvo poi cambiare agente da poco. L'ultima volta che Retegui ha parlato della convocazione da parte della nazionale italiana è stata alla fine della scorsa settimana, ovvero poco prima di fare la valigia con destinazione Coverciano. Ai microfoni di SportCenter, programma di punta dell'emittente Espn Argentina, ha espresso tutta la sua felicità per la convocazione. «Sono molto felice e orgoglioso di ciò che sta accadendo. Sono al settimo cielo, non solo per me ma pure per tutta la mia famiglia: è un passo molto importante, sono entusiasta che mi sia stata concessa questa opportunità in una delle nazionali più importanti del mondo. La verità è che devo ringraziare tutti i miei compagni e tutti quelli che hanno reso possibile tutto questo. A loro devo tutto: questa convocazione è dedicata a voi». Poi, ovviamente, una battuta sulla conoscenza della lingua italiana. «Per ora sto studiando, vorrei arrivare a Coverciano con una base, un'infarinatura. Che parole ricordo? No, dai, non insistete: sono timido, non mi fate arrossire». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA