Mauri assente Bisevac-Hoedt che disastro

MARCHETTI 5
Le responsabilità sono più dei suoi compagni di reparto, ma sul primo e sul terzo gol qualcosa di più poteva fare.
KONKO 4
Ha sorpreso per il suo recupero in extremis, ma partecipa anche lui al festival dell'orrore, soprattutto lasciando crossare con tranquillità Frydek sull'azione del terzo gol. Magari un tackle o un contrasto poteva anche tentarli.
BISEVAC 3
Sul primo gol stoppa con la coscia in piena area un pallone innocuo, si impappina con Parolo e la sfera arriva facile facile per Krejci che impallina Marchetti. Con una dormita agevola l'inserimento sempre di Krejci per il raddoppio.
HOEDT 4
Lento, imprevedibile e distratto, insieme al suo compagno di reparto ne combinano di tutti i colori.
LULIC 5
Parte male come tutti in quell'incredibile uno-due dei cechi, ma rispetto agli altri ha un briciolo d'orgoglio e combina qualcosina sulla fascia.
BIGLIA 4
Gioca tanti palloni, ma è troppo lezioso e a tratti pure superficiale. Inconcludente.
PAROLO 4,5
Si rende protagonista dello strano balletto in area con Bisevac, una prodezza e una disattenzione imbarazzante grazie alla quale lo Sparta va in vantaggio.
CANDREVA 6
Dopo 35” dall'inizio della gara ha la chance di segnare l'1-0, ma il suo tiro viene respinto. Tocca tanti palloni, tira da ogni parte, ma l'estremo difensore ceco le para tutte. E' l'unico a non naufragare.
MAURI 4
Nullo. È il primo grave errore di Pioli, per farlo giocare rinuncia al collaudato 4-3-3. Una furbata, insomma. Pesa come un macigno l'errore a porta vuota al 25'.
KEITA 5,5
Corre, si dimena, prova a lottare e a creare ma non serve a niente.
KLOSE 5,5
Si sacrifica tanto, ma non riesce a ripetere la splendida prestazione di domenica sera e, forse, da uno che ha quasi 38 anni era prevedibile.
FELIPE ANDERSON 4
Gioca mezzora, non combina nulla.
MATRI 4
Per Klose. Si piazza in area e lì sta.
MAURICIO NG
Sostituisce uno stremato Konko.
PIOLI 3
Tre come gli schiaffi presi in faccia dallo Sparta Praga che era alla portata dei biancocelesti ma che, grazie alle sue scelte scellerate, fa la figura dello schiacciasassi. Ogni volta che si lascia andare a dichiarazioni trionfalistiche («possiamo vincere la coppa»), arriva puntuale la caduta. Ma stavolta è un tracollo goffo. La speranza è che sia l'ultimo.