Nessuna scorciatoia, per risollevare la classifica bisogna rimboccarsi le maniche. "Mi piace lavorare, conosco tutti i sistemi di gioco, servono input già da domani.
Il calcio non è una scienza ma ha bisogno di scienza e conoscenza. Ho già parlato con i magazzinieri e fatto riunioni, proverò a dare tutti miei input ai ragazzi, speriamo in una grande risposta, anche del pubblico. E crederci fino alla fine, la cosa importante è che si veda che in campo c’è una squadra di Mazzarri, l’impronta che ho cercato di dare a tutte le mie squadre". L'ultima esperienza in Italia - non troppo gratificante - all'Inter, poi il Watford in Inghilterra. "Tutte le mie esperienze precedenti mi hanno lasciato qualcosa, dopo il Watford ho capito che era ora di tornare in Italia. Nessuna richiesta di mercato: mi piace dare indicazioni alla società, ma rispetto i ruoli e so che al mercato penseranno il ds Petrachi e il presidente Cairo. Niang è un bravo ragazzo, deve credere di più nei suoi mezzi, mi piacerebbe un Toro come il Barcellona: con la difesa alta a centrocampo e sempre in pressione nella metà campo avversaria”. Sognare al momento non costa nulla.