Torino, Mazzarri: «E' l'ambiente ideale per me. Sono carico». Cairo: «Ci pensavo dal 2007»

Torino, Mazzarri: «E' l'ambiente ideale per me. Sono carico». Cairo: «Ci pensavo dal 2007»
Venerdì 5 Gennaio 2018, 11:32 - Ultimo agg. 12:33
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TORINO – Dieci anni di corteggiamento per consumare il matrimonio tra Walter Mazzarri e il Torino. Probabilmente era destino, i risultati diranno se l’ex allenatore del Watford è l’uomo giusto per sostituire Sinisa Mihajlovic, il presidente Urbano Cairo non ha dubbi, spera in un nuovo inizio e soprattutto nell’Europa a fine stagione. “Non ero più abituato, il mio ultimo esonero è stato nel 2011 – conferma Cairo alla presentazione ufficiale -, ma è una scelta che abbiamo dovuto fare. Spiace per Mihajlovic ma sono contento perchè finalmente posso ingaggiare Walter Mazzarri, ci pensavo dal 2007, è un sogno che si realizza, ho grande stima di lui”. Stima reciproca e una gran voglia di mettersi al lavoro per l’ex tecnico del Watford, già campo ieri pomeriggio al Filadelfia per il primo allenamento, oggi è già vigilia del Bologna. “C’è grande feeling con la nuova società – le prime parole di Mazzarri -, entrare al Filadelfia e far parte di una società così gloriosa mi ha fatto venire la pelle d’oca. Io sono fatto così, ho bisogno di stimoli, devo sentire la causa. Sono carico e emozionato, rientrato in Italia con entusiasmo, voglio fare i fatti non le parole. Di solito preferisco partire da giugno, ma ho accettato la sfida senza alcuna esitazione. So che molti giocatori erano legati a una persona seria e corretta, ieri li ho visti un po’ frastornati, ma sarebbe grave se non fosse così. Il fatto che molti fossero legati a Mihajlovic significa che sono dei ragazzi per bene".

Nessuna scorciatoia, per risollevare la classifica bisogna rimboccarsi le maniche. "Mi piace lavorare, conosco tutti i sistemi di gioco, servono input già da domani.
Il calcio non è una scienza ma ha bisogno di scienza e conoscenza. Ho già parlato con i magazzinieri e fatto riunioni, proverò a dare tutti miei input ai ragazzi, speriamo in una grande risposta, anche del pubblico. E crederci fino alla fine, la cosa importante è che si veda che in campo c’è una squadra di Mazzarri, l’impronta che ho cercato di dare a tutte le mie squadre". L'ultima esperienza in Italia - non troppo gratificante - all'Inter, poi il Watford in Inghilterra. "Tutte le mie esperienze precedenti mi hanno lasciato qualcosa, dopo il Watford ho capito che era ora di tornare in Italia. Nessuna richiesta di mercato: mi piace dare indicazioni alla società, ma rispetto i ruoli e so che al mercato penseranno il ds Petrachi e il presidente Cairo. Niang è un bravo ragazzo, deve credere di più nei suoi mezzi, mi piacerebbe un Toro come il Barcellona: con la difesa alta a centrocampo e sempre in pressione nella metà campo avversaria”. Sognare al momento non costa nulla.
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