Salernitana, Iervolino presidente:
«Entrerò nella storia granata»

Salernitana, Iervolino presidente: «Entrerò nella storia granata»
di Eugenio Marotta
Venerdì 14 Gennaio 2022, 08:30 - Ultimo agg. 15 Gennaio, 12:11
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Ha in mente il modello Atalanta, sogna di espugnare il Maradona con il suo nuovo amore Salernitana, ma augura alla formazione azzurra (che definisce come un'ex fidanzata) di vincere poi tutte le partite e conquistare lo scudetto. Pensieri, parole e visioni di Danilo Iervolino, neo presidente della Salernitana e tifoso (ex) del Napoli. In mezzo, l'obiettivo salvezza da provare a centrare con il club granata, l'investitura del diesse Walter Sabatini (che definisce come «un autentico colpo» e che sarà ufficializzato oggi), l'imminente partita con la Lazio di Lotito (che arriva all'Arechi da freschissimo ex ed intanto proprio ieri l'altro ha diffidato i trustee attraverso i suoi legali per bloccare la vendita del club granata) ed una miriade di idee che il patron della Salernitana (il 50esimo patron in 102 anni di storia dell'ippocampo) ha sviscerato in una lunga conferenza stampa ieri pomeriggio a Salerno, poche ore dopo la firma sul contratto presso lo studio del notaio Francesco Coppa (anche lui tifosissimo del Napoli) a Scafati, in provincia di Salerno. 

La giornata granata di Iervolino è cominciata ieri a mezzogiorno a Scafati dove si è formalizzato il passaggio dell'intero pacchetto azionario dal Trust in cui era imbrigliata la Salernitana da giugno scorso. Il presidente dell'UniPegaso ha staccato un assegno di 10 milioni di euro finiti nelle tasche di Lotito e del cognato Mezzaroma (ex soci della Salernitana al 50%). Poco dopo è stato anche approvato il bilancio. Nel primo pomeriggio, Iervolino si è presentato davanti a flash, microfoni e taccuini per la sua prima conferenza stampa da neo presidente granata nella sede del main sponsor granata con tanto di saluto del sindaco Napoli, ma solo da remoto (in quanto positivo al Covid). «Sono il 50esimo presidente della Salernitana - ha detto Iervolino - e voglio essere ricordato anche dal 250esimo presidente per quello che avrò fatto». Il primo obiettivo è la salvezza. «Faremo di tutto per mantenere la categoria: la parola d'ordine è discontinuità con il passato. Il diesse Fabiani ha fatto un gran lavoro, ma è mancato il feeling con la piazza. Non ho sentito Lotito, non lo conosco, ma ho un grande rispetto per ciò che ha fatto». Il discorso cade subito sui rinforzi. «Proveremo a farlo con la strategia di un instant team: giocatori pronto uso che possano essere funzionali alla causa. Ma prendere le figurine non mi interessa. Lo dico sin da subito: non ho problemi a spendere, sono un grande investitore, ma non amo gettare neppure un euro.

Ai tifosi chiedo pazienza. Naturalmente il primo step è a fine mese con la chiusura del calciomercato. Sono fiducioso e ottimista. Se c'è da spendere lo faremo, ma non certo per comprare giocatori stanchi magari da dare in pasto alla piazza». 

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Il pensiero va subito a Ribéry. «Ho un'adorazione per FR7, certo non è il futuro della Salernitana - ha 38 anni - ma non vuol dire che non possa rimanere un altro anno. Da qui alla fine del campionato però e forse anche il prossimo anno sarà fondamentale, su di lui si dovrà puntare, ha carisma, ha vinto e sa dettare i tempi di gioco». Chiamato a rispondere sulle questioni meramente tecniche, il neo patron chiarisce. «Ci sarà un presidio attento da parte mia, ma l'aspetto calcistico sarà tutto affidato al direttore (Sabatini). Punteremo sugli uomini a cui daremo delega per fare e dopo un periodo di tempo andremo a valutare l'operato con monitoraggio attento». Iervolino va dritto al punto. «Sabatini è un vincente, siamo arrivati entrambi con un reciproco sospetto. Lui non sapeva quale fosse la mia strategia e io ero preoccupato perché lui è sempre stato nelle grandi squadre. A un certo punto ci siamo fatti dei complimenti al limite del mieloso: ha idee chiare, ci crede, ha una capacità e una ferocia nell'essere determinato che mi ha fatto impazzire». 

Last but not least, il retroscena sulla sua fede azzurra. «Sono un tifoso nato nel mito di Maradona. Sarebbe pazzesco ripudiare i propri amori. In questi giorni però ho dovuto spiegare a mio figlio di 12 anni, che mi chiedeva spiegazioni, cosa stava succedendo. Gli ho detto che la Salernitana è stata capace di trasmettermi emozioni indescrivibili e che mi sono innamorato nuovamente. Non credo che posso essere condannato perché prima avevo un amore e adesso ne ho un altro. Ripeto: al Napoli auguro lo scudetto, ma viene prima la salvezza della Salernitana». 

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