Salernitana, ecco Troost-Ekong: proverà a guarire una difesa malata

Botheim attende l'arrivo di un nuovo centravanti prima di essere ceduto

Troost-Ekong
Troost-Ekong
di Pasquale Tallarino
Lunedì 23 Gennaio 2023, 07:34
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La Salernitana da ieri ha un nuovo difensore, Troost-Ekong, e una classifica sempre più precaria. Resta quartultima e i punti di vantaggio sul Verona sono sei (18-12) ma in aggiunta la zona cuscinetto tra granata e scaligeri si è ulteriormente assottigliata. Il Sassuolo, infatti, stava per sbancare Monza ma si è fatto raggiungere, ha sbagliato due gol con Berardi. È solo un paravento: il Sassuolo ha gioco e qualità, piuttosto tocca alla Salernitana cambiare passo e trascinare nel mischione altre squadre di medio livello. «Non spero ma lavoro», ha sempre detto mister Nicola. Gufare, però, non è reato e i tifosi granata che hanno capito l'antifona - squadra pericolosamente schiacciata sulla zona a rischio da 7 partite, 2 punti conquistati - ieri a pranzo hanno tirato un sospiro di sollievo quando Ehizibue dell'Udinese ha fatto gol al sampdoriano Agudero. C'è una voce che raggiunge la Salernitana dalle retrovie. Non è solo il rumore dei nemici-rivali nella lotta salvezza (Sampdoria, Hellas Verona, pure lo Spezia e pure il Lecce) ma soprattutto lo sprone di Ochoa, il portiere che somiglia tanto a Fabrizio Lorieri. Su Instagram, il messicano ha scritto: «Solo insieme è la strada, andiamo ragazzi».

Tutti insieme - va detto, scritto, sottolineato - i calciatori della Salernitana e il proprio tecnico hanno cercato di risollevarsi approcciando il derby contro il Napoli almeno con temperamento e con più ordine. La Salernitana ha portato tanti calciatori (quasi tutti) dietro la linea del pallone, ha giocato 47' di resistenza e resilienza trovando spunti per un paio di ripartenze, ha chiesto a Dia e Vilhena di correre anche verso la propria porta. La tattica è stata figlia della crisi, della paura di sfilacciarsi. Però l'allenatore del Napoli, Spalletti, nella conferenza post derby, ha detto una cosa e l'auspicio è che non l'abbia ascoltata Baroni, allenatore del Lecce prossima rivale nella lunghissima e affilata notte di venerdì in Salento.

«Ho spiegato ai ragazzi - ha rimarcato Spalletti - che c'è sempre possibilità di una profondità, pure quando gli avversari si schierano con la linea bassissima». Si è fatto male Gyomber ma sono lo pure Colley (Sampdoria) e Umtiti (Lecce). Insomma la sindrome da Calimero non regge: il campionato è lungo, gli snodi, le crisi e le defezioni prima o poi colpiscono tutti. È comunque un dato di fatto che la Salernitana sia un po' la calamita per i guai, nell'ultimo periodo: l'infortunio di Gyomber, unito al ko di Fazio, trasforma la difesa in una linea molto giovane. A scanso di equivoci, Pirola, Lovato, Daniliuc e Bradaric non hanno demeritato. Però Nicola ha più volte fatto riferimento alla loro beata gioventù e tutti sanno che la gioventù vuol dire slanci abbinati a cadute, partitone mischiate con incidenti di percorso.

La gioventù dà e toglie in egual misura, quindi la Salernitana aveva bisogno di esperienza e ieri sera ha accolto in albergo, con un sospiro di sollievo, il 29enne Troost-Ekong, proveniente in prestito oneroso con diritto di riscatto dal Watford. Stamattina farà le visite mediche e poi si allenerà. Sarà disponibile per la trasferta di Lecce. È il calendario ad indicare la strada: uno dietro l'altra, la Salernitana giocherà tutti gli scontri diretti in trasferta e in rapida sequenza, dapprima in Salento, poi a Verona, infine a Genova contro la Sampdoria. Se la spunterà, se resterà in piedi, avrà sancito la propria salvezza o avrà comunque messo una seria ipoteca.

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Servono altri rinforzi. L'infortunio del centravanti veronese Henry, che era anche un obiettivo del Genoa, dell'Empoli e dell'Anderlecht, spinge il ds granata De Sanctis a cambiare obiettivo ma non a scombussolare i piani negli altri reparti. Esempio: Botheim attende l'arrivo di un nuovo centravanti prima di essere ceduto. La Salernitana, però, può ingaggiare anche Salva Ferrer dello Spezia a prescindere da Botheim. E può farlo in ragione del contratto di Salva Ferrer, che guadagna 200mila euro lordi a stagione. Il centravanti di peso occorre quanto il difensore centrale. Ne occorre uno pronto uso che segni qualche gol e che faccia salire la squadra a turno con Piatek. Il Monza ad esempio ha buttato nella mischia ieri Gytkjaer quando ha dovuto duellare. De Sanctis stava anche ragionando su Dovbyk ma sono i verbi a fare la differenza: gli rispondono «acquistare e non prestare». Sta ragionando anche su Tsadjout della Cremonese proponendo Botheim, se Salva Ferrer si libera a prescindere da uno scambio. Gli piace Onuachu ma il Genk vuole l'obbligo insieme al prestito e non il diritto di riscatto. A centrocampo Bohinen sonnecchia e Coulibaly è in flessione. Sono le pepite, devono stare sempre in vetrina, urge che si destino. Piace Bove.
 

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