Benevento, compiti a casa:
ecco il piano del preparatore atletico

Benevento, compiti a casa: ecco il piano del preparatore atletico
di Luigi Trusio
Domenica 22 Marzo 2020, 12:00
3 Minuti di Lettura
Oltre le gambe c'è di più. La preparazione atletica è una questione soprattutto di testa: metodologia di lavoro, passione condivisa, spirito d'abnegazione, sacrificio. Luca Alimonta è il braccio armato di Pippo Inzaghi, colui che insieme a Daniele Cenci (meticoloso custode dei dati analitici, gara e Gps) muove le corde muscolari dei giallorossi e programma ogni singolo esercizio. Trentino di Madonna di Campiglio, allo sci ha preferito il calcio. Una carriera in continua ascesa, agli albori con le giovanili del Chievo, poi con Malesani al Panathinaikos, con Del Neri all'Atalanta, alla Samp, alla Juventus, al Genoa e all'Hellas, con SuperPippo al Venezia, al Bologna e adesso al Benevento, al 42enne Alimonta come a tutti gli altri colleghi, tocca l'inedita sfida con il mantenimento della forma dei calciatori ai tempi del coronavirus. Una partita da giocare a distanza («restiamo connessi utilizzando la chat del gruppo di lavoro, ma anche le video-chiamate») con l'incognita della durata del periodo di forzata permanenza domiciliare. «Nessuno di noi ha mai vissuto una situazione del genere. Inizialmente - spiega Alimonta - pensavamo potesse risolversi tutto nello spazio di un paio di settimane, ma poi abbiamo capito che bisogna aspettare il tempo necessario prima di ricominciare. Pertanto anche il lavoro che stiamo organizzando è in continua evoluzione, non essendoci una data certa sulla fine dell'emergenza e la ripresa degli allenamenti».

La vita è un elastico: dal ritiro a Pinzolo a due passi da casa e dagli affetti alla lontananza obbligata dalla famiglia (la moglie Roberta e i figli Pietro e Giacomo) rimasta al nord per precauzione. Una separazione non facile, che Alimonta cerca di metabolizzare immergendosi nella quotidiana attività di gestione del benessere fisico degli atleti. Come un maestro premuroso, ha affidato a Maggio e compagni i compiti a casa. «Ognuno ha il suo specifico programma da sviluppare all'interno delle mura domestiche. L'obiettivo principale è il mantenimento del tono muscolare. Ci stiamo focalizzando sul lavoro aerobico mediante cyclette e tapis-roulant. Qualcuno effettua un lavoro complementare di core stability e pilates con l'ausilio di personal trainer via web che non inficia il nostro percorso. Gradualmente inseriamo circuiti per innalzare la frequenza cardiaca».
 

I vertici del calcio italiano ipotizzano i primi di maggio come data di ripartenza, anche se al momento non esistono ancora certezze. «In ottica ripresa, la condizione complessiva della squadra non mi preoccupa. Confido di non avere un calo così rilevante. I dati dei test svolti a febbraio, tarati anche sulla valutazione del lavoro di forza, sono molto incoraggianti e ci hanno fornito dei parametri di riferimento. Da quelli riprenderemo quando ci sarà l'autorizzazione per tornare ad allenarsi e il pericolo sarà scongiurato». Il diagramma della tenuta atletica del Benevento dei record finora è stato estremamente lineare, e non ha fatto registrare curve a gomito o particolari picchi. «Abbiamo cercato di applicare grande intensità fin dall'inizio della preparazione. Siamo partiti zoppicando, con una leggera difficoltà ai primi di settembre, la stessa che poi abbiamo riscontrato alla ripresa di metà gennaio. Sapevamo che determinati carichi avrebbero potuto produrre quell'effetto, ma nello spazio di qualche settimana sono stati sempre smaltiti ed ha prevalso la regolarità». Il segreto? «La qualità e la quantità del lavoro svolto. Ci ha aiutato molto anche la carenza di infortuni seri».

Dietro le quinte c'è uno staff di livello assoluto che assiste Inzaghi in tutte le sue scelte e si confronta su ogni aspetto. La professionalità come un dogma. «Seguiamo il mister dappertutto. Lui ha accettato questa sfida nel Sannio con grande entusiasmo, ci aveva che era stato cercato già ai tempi del Venezia. L'ambientamento è stato rapido, piacevole. Nel lungo ritiro abbiamo apprezzato le capacità organizzative della società. Ci siamo resi conto che qui si poteva realizzare qualcosa di importante». Il piano per lo sprint finale è già sul tavolo. «Dalla ripartenza, nel giro di tre, quattro settimane la squadra sarà a regime. Ci attende un ciclo di gare ravvicinate. Dovremo lavorare più sui recuperi che sulla condizione. Stiamo progettando il da farsi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA