Turris, la promessa di Fabiano e Di Nunzio:
«Saremo pronti se si tornerà in campo»

Turris, la promessa di Fabiano e Di Nunzio: «Saremo pronti se si tornerà in campo»
di Raffaella Ascione
Martedì 17 Marzo 2020, 20:12
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Chat di gruppo, telefonate e collegamenti social. È così che la Turris si tiene unita nel pieno dell’emergenza coronavirus, provando ad abbattere le distanze imposte dalle rigide misure di contenimento. È così che si alimentano la forza, il coraggio e la speranza di un gruppo d’improvviso strappato dal rettangolo verde.
«Mi manca il campo e mi mancano i miei ragazzi»: suonano come una dichiarazione d’amore le parole di mister Fabiano. Lo stop agli allenamenti – a tempo indeterminato – risale all’inizio della scorsa settimana. «Merito di un presidente saggio e lungimirante – commenta il tecnico – che dall’alto della sua sensibilità ed esperienza non ha voluto sentire ragioni. Noi gente di campo avremmo probabilmente provato ad andare avanti, ma lui è stato tassativo. Ha messo la nostra salute al primo posto, ordinando lo stop prima ancora che tutto si fermasse su scala nazionale. La stessa lungimiranza va riconosciuta alla Lega Nazionale Dilettanti, la prima a fermarsi in Italia».

Da una settimana Fabiano si tiene costantemente in contatto con i suoi ragazzi, che intanto seguono individualmente – nei limiti del consentito – il programma di lavoro stilato dal prof. Peppe Ambrosio. «Non amo le chat – incalza il tecnico – non sono un tipo social. Io voglio parlarci con le persone, quindi telefono ad ognuno di loro ogni paio di giorni. Non per controllarli, però: non chiedo niente del lavoro atletico che stanno svolgendo, perché mi fido dei miei ragazzi. Voglio sapere come stanno, come vivono il momento e devo dire che hanno tutti la mia stessa gran voglia di tornare in campo, la stessa determinazione nell’affrontare il momento con profondo senso di responsabilità e rispetto delle regole».

Si sbilancia mister Fabiano, a proposito dei possibili risvolti che potrebbero maturare in chiave campionato. «Il calcio non è certamente una priorità in questo momento. Adesso conta solo che l’emergenza rientri. L’ottimismo e la speranza che mi animano, mi spingono però a credere che questo incubo finirà e che noi porteremo a termine il nostro campionato, anche a costo di riprendere a maggio e di giocare ogni mercoledì e domenica. E quando si tornerà in campo saranno le energie mentali, più che quelle fisiche, a fare la differenza».

Quindi un messaggio alla sua Torre del Greco, duramente colpita dal virus. «Ce la faremo, ne usciremo. A condizione che si rispettino le regole. Diversamente, rischieremmo di vanificare il lavoro di medici ed infermieri encomiabili, oltre che tutti i sacrifici che comunque stiamo facendo. Dobbiamo essere intelligenti e responsabili, perché siamo in guerra contro un nemico pericolosissimo ma invisibile».

Stessa speranza nelle parole nelle parole del leader della difesa corallina, Francesco Di Nunzio. «La situazione è surreale. D’improvviso abbiamo dovuto cambiare le nostre abitudini e rinunciare a tutto ciò che faceva parte del nostro quotidiano, ma ce la faremo. Torre, la Campania e l’Italia ne usciranno, perché siamo un popolo abituato a lottare. Dobbiamo però restare a casa e rispettare le regole».

Tanta energia, poi, nel messaggio diretto ai tifosi della Turris. «Se ci saranno le condizioni per tornare in campo, ci faremo trovare pronti per affrontare al meglio la parte finale del campionato. Questa è una certezza. Perché il nostro è un gruppo serio, unito ed affidabile».
Dal confronto quotidiano nello spogliatoio ad una chat di gruppo: così la Turris continua a cementare la propria unione. «Ci scriviamo ogni giorno – continua Di Nunzio – ci confrontiamo sul programma di lavoro che il prof ha stilato per noi, ci scambiamo sensazioni sul momento che stiamo vivendo. Tutti stiamo affrontando questa situazione con coscienza e profondo senso di responsabilità. Oltre che con una legittima dose di preoccupazione, specie per figli e genitori».

La quotidianità legata al rettangolo verde è lontana anni luce dal solitario allenamento quotidiano ed anche per questo Di Nunzio – pilastro della difesa corallina – non azzarda previsioni sui possibili scenari che potrebbero darsi. «Esco di casa per una corsetta, lo faccio nei limiti del consentito e nel rispetto delle regole. Cosa accadrà in campionato? Non lo so, non immagino niente. Si può solo vivere alla giornata perché ora come ora dipendiamo da questo virus. Non so se si tornerà in campo, possiamo solo sperare che tutto passi il prima possibile. Abbiamo una voglia matta di regalare ai tifosi quella gioia per cui lavoriamo, lottiamo e sudiamo dal primo giorno di ritiro. Una cosa è certa: vorremmo conquistare sul campo il nostro traguardo, sarebbe questa la soddisfazione più grande. Per noi, per la società che continua a starci costantemente vicino anche in questo momento, per la città».
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