De Zerbi, il nuovo che avanza
e piace tanto anche a De Laurentiis

De Zerbi, il nuovo che avanza e piace tanto anche a De Laurentiis
di Bruno Majorano
Lunedì 1 Marzo 2021, 18:00
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Ha le idee chiare. È un allenatore che in ogni condizione e in ogni contesto ha portato avanti la sua filosofia di gioco. Roberto De Zerbi non è uno che si nasconde. Ci mette la faccia, sempre e comunque. La parola d'ordine delle sue squadre è sicuramente «attacco». Perché dal Foggia al Palermo, dal Benevento al Sassuolo, la fese offensiva è sempre venuta al primo posto. 

Da due anni oramai è un punto di riferimento in serie A. Perché il suo Sassuolo non è solo un'isola felice sulla quale coltivare talenti da esportazione, ma una realtà del calcio italiano che a pieno titolo può dire la sua tra le big del campionato. Non è un caso, infatti, se De Zerbi abbia anche respirato l'aria buona e ossigenata dei primi posti della classifica. A inizio stagione, quando il sul Sassuolo riuscì a vincere  perfino a Fuorigrotta nonostante dovesse fare a meno dei suoi pezzi più pregiati (Caputo, Berardi e Djuricic). Perché gli emiliani giocano un calcio verticale, attaccano la profondità e soprattutto non guardano mai il blasone dell'avversario. 

 

È anche per questo che sull'agenda di Aurelio De Laurentiis il nome di Roberto De Zerbi è già cerchiato da tempo. Non è un mistero che l'allenatore del Sassuolo rappresenti uno degli obiettivi futuri del patron azzurro. I due si conoscono da tempo, ovvero da quando De Zerbi era ancora un calciatore. Trequartista o seconda punta di qualità che contribuì al ritonro in serie A del Napoli di De Laurentiis. Il legame tra i due non si è mai sporcato, così come la stima, rimasta intaccata nel tempo. Non c'è ancora stato modo di un incrocio in panchina, un ritonro di De Zerbi a Napoli. Lui, bresciano doc, che non ha mai nascosto una certa passione per il sud e la Campania. Nel 2017 ha sposato la cuasa (apparentemente persa) del Benevento Cenerentola della serie A. È arrivato con la squadra a zero punti e ha collezionato il primo pareggio (all'ultimo minuto contro il Milan del neo allenatore Gattuso) con il quale ha iniziato una scalata verso la salvezza soltanto sfiorata. Un trampolino di lancio verso avventure più ambiziose. La prima si chiamava Sassuolo. Ha colto l'occasione al volo e in due anni ha trasmesso le sue idee trovando fin da subito terreno fertile. Il prossimo step potrebbe essere una big: Napoli, chissà.

Perché gli azzurri non sarebbero gli unici a corteggiarlo.

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