Insigne, la notte più triste:
fischiato nell'ultima gara europea

Insigne, la notte più triste: fischiato nell'ultima gara europea
di Roberto Ventre
Venerdì 25 Febbraio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 18:28
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Una serata da incubo contro il Barcellona, una sconfitta pesantissima e nettissima del Napoli contro la squadra allenata da Xavi superiore sotto tutti i punti di vista. Buona prestazione solo di Osimhen (che indossava una vistosa fasciatura al ginocchio), tutti gli altri azzurri sotto tono, anche Lorenzo Insigne nonostante il rigore trasformato con freddezza nel primo tempo: il capitano che andrà via a fine stagione trasferendosi al Toronto è stato fischiato dai tifosi al momento del cambio con Petagna a dieci minuti dalla fine. Una notte molto amara per Lorenzo e per tutto il Napoli.

Grande delusione degli azzurri a fine partita, un ko pesantissimo contro la formazione di Xavi che vola agli ottavi di finale di Europa League. «Sono tutte partite difficili in Europa, devi sempre farti provare pronto. Abbiamo giocato con il Barcellona, che è sempre una squadra che ha calciatori da 70-80 milioni di euro, non è che senza Messi non è più il Barcellona. È un peccato perché potevamo fare meglio, ma ora dobbiamo rialzare la testa», dice Dries Mertens, entrato nella ripresa, a Dazn nel fine partita e aggiunge. «Ci sono stati troppi errori. Ma gli errori li compi perché gli avversari pressano e stanno bene in campo. Dobbiamo rivedere tutte queste cose. Ci sono tante partite, ma non possono essere alibi. Dobbiamo fare meglio, possiamo fare meglio», spiega il belga che è uno dei più esperti del gruppo azzurro. 

In avvio di ripresa Spalletti ha schierato Matteo Politano che è tornato dopo l'infortunio al polpaccio subito nel match di campionato contro l'Inter al Maradona. «Ci siamo complicati la vita da soli, siamo partiti malissimo andando in svantaggio di 2 gol dopo dieci minuti. Quando affronti una squadra come il Barcellona che palleggia e non vedi mai la palla diventa difficile.

Eravamo stati bravi a riaprirla con la rete di Lorenzo, ma poi abbiamo preso quel gol un po' da polli alla fine del primo tempo che ci ha tagliato le gambe», spiega l'esterno azzurro e indica la strada per rialzare subito la testa: «Fortunatamente tra tre giorni possiamo già riscattarci contro una squadra forte come la Lazio. Bisogna subito ricaricare le pile e buttarsi sul campionato. Abbiamo capito se non lavori di reparto in entrambi le fasi poi trovi squadre forti come il Barcellona», dice e parla della sua condizione fisica. «Ho lavorato questi 2 giorni con la squadra e ancora non sono al massimo: è chiaro che più lavori e più migliori». Il suo ritorno sarà un'arma in più importante per Spalletti tenendo presenti quelle che sono le sue caratteristiche: un esterno capace di spingere sulla fascia e di coprire.

 

Una prova con pochissimi lampi anche di Piotr Zielinski, sotto tono come tutti i compagni che soprattutto a centrocampo hanno sofferto la netta superiorità del Barcellona. «Abbiamo sbagliato l'approccio, non possiamo prendere due gol così facili. Ci è mancata convinzione in avanti e dovevamo sfruttare meglio la loro linea alta», dice il polacco a Sky che sottolinea altri aspetti che non hanno funzionato della partita degli azzurri contro il Barcellona. «Tante palle sbagliate in uscita, loro recuperavano sempre nella nostra metà campo e hanno avuto tante occasioni. Usciamo da questa partita con poche certezze ma già abbiamo una partita molto importante con una squadra forte». E Zielinki sottolinea la grande delusione degli azzurri. «C'è grande delusione e rammarico, potevamo fare di più. Ci hanno fatto spesso correre a vuoto». Domenica la Lazio, un match molto importante contro i biancocelesti allenati dall'ex tecnico azzurro Sarri: la prova del riscatto per Zielinski e per tutto il Napoli. 

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