Insigne, la notte più lunga:
«Forza capitano, non mollare ora»

Insigne, la notte più lunga: «Forza capitano, non mollare ora»
di Bruno Majorano
Venerdì 22 Gennaio 2021, 08:00 - Ultimo agg. 12:11
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La notte più lunga. Quella tra mercoledì e ieri. È stata la notte di Lorenzo Insigne, uscito dal campo di Reggio Emilia tra le lacrime e gli abbracci dei compagni. Il capitano, suo malgrado, è stato protagonista in negativo della finale della Supercoppa italiana contro la Juventus. «Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore...», scrive sui social Jenny Insigne rifacendosi alla canzone di De Gregori «La leva calcistica del 68» per rincuorare suo marito. Sul destro di Lorenzo, infatti, il pallone che poteva valere il momentaneo pareggio e rilanciare il Napoli nella sfida contro la Juve. Questa volta, però, il suo rigore è finito largo. Fuori dalla porta difesa da Szczsny e con sé ha portato via i sogni di gloria del Napoli e dei napoletani. Non ci ha dormito Lorenzo, che prima di essere il capitano della squadra è un tifoso del Napoli. Ci tiene a quei colori, che poi sono gli stessi della sua città. E soprattutto conosce il rapporto da montagne russe con la piazza: un continuo sali e scendi di odi et amo. «Lorenzo è tranquillo e a me dispiace tanto di quello che sto sentendo su di lui perché in alcune radio e in alcune tv locali sono contro di lui», spiega il manager di Insigne Vincenzo Pisacane. «Mi hanno scritto tanti tifosi per dirmi che sono con Lorenzo Deve stare sereno. I tifosi sono molto attaccati a lui». E Lorenzo ci tiene al Napoli, ancor di più dopo la brutta serata di mercoledì, vuole legare il suo nome a quello della squadra vincendo qualcosa di importante. Ha un contratto in scadenza con il Napoli nel 2022, ma al momento non si è ancora parlato di rinnovo: il tema verrà affrontato più avanti, verso il finale della stagione in corso.

 

Dopo la serataccia di Reggio Emilia, tutti i compagni di squadra hanno fatto sentire il proprio calore a Insigne. Il gesto più eclatante è stato quello di Ghoulam (che non ha giocato contro la Juventus) il quale ha postato una foto della maglia di Lorenzo aggiungendo la didascalia «Capitano» affiancata da un simbolo che indica la forza. Tra gli incoraggiamenti, anche quello di Diego Maradona junior. «Testa alta capitano. Il vero tifoso è orgoglioso di te come lo sono io». A dare voce ai tifosi, che sui social si sono spaccati circa la posizione del capitano azzurro dopo il rigore sbagliato, ci ha pensato subito l'attore napoletano Peppe Iodice. «Per me, un tifoso vero non offende il proprio Capitano. Per me un napoletano vero non offende un altro napoletano. Forza Napoli. Forza Capitano», ha chiosato con un messaggio su Twitter. Più argomentato, invece, il ragionamento del professore Guido Trombetti. «Ho sempre pensato che Lorenzo sia un ottimo giocatore, ma non un campione. E questo lo dico per tanti motivi elementari: un attaccante deve saper tirare in porta. E poi non è capace di fare squadra. Ma attenzione: questo non vuol dire che sia un cattivo ragazzo o che non sia un giocatore forte. Ha il difetto di essere poco empatico con i tifosi, ma non è colpa sua. La simpatia è una dote che non si apprende». Ancora diversa, poi, la lettura dell'ex campione olimpico di pallanuoto Carlo Silipo. «Non penso sia il caso di fare processi per un rigore sbagliato. Però penso anche che in certi casi un campione deve saper fare un passo indietro. Non sentirsela di tirare un rigore, non vuol dire non essere un campione, anzi. Detto questo, sono convinto che ora Lorenzo vada incoraggiato. È stato decisivo in tante altre circostanze». Ai microfoni di Radio 1 anche José Altafini consola Lorenzo. «Deve stare tranquillo, tanti campioni hanno sbagliato rigori: da Maradona a Pelé.

Non si deve demoralizzare». 

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