Diego, maglia all'asta e polemiche
sui soldi: lasciatelo in pace

Diego, maglia all'asta e polemiche sui soldi: lasciatelo in pace
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Giovedì 7 Aprile 2022, 16:51 - Ultimo agg. 8 Aprile, 09:31
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Povero Diego, continuano i tuoi tormenti, anche se hai lasciato questo mondo da un anno e quattro mesi. Adesso lo scontro è sulla vendita all'asta della maglia azzurra numero 10 che indossasti nella sfida Argentina-Inghilterra ai Mondiali dell'86 a Città del Messico, quella che l'ex centrocampista inglese Hodge ha messo a disposizione della casa d'asta Sotheby's, che l'ha valutata circa 5 milioni di euro. Che tristezza.

Tua figlia Dalma ha dichiarato a una radio argentina che quella non è la maglia indossata nel secondo tempo della partita in cui tu segnasti il gol della Mano de Dios e il gol del Secolo. Ha accusato Hodge di mentire. E adesso qualcosa accadrà, magari l'asta si fermerà oppure Hodge e Sotheby's faranno partire un'azione legale nei confronti di Dalma e di sua madre Claudia, chiedendo di dimostrare che quella non è la maglia del secondo tempo ma del primo, che finì 0-0 e dunque non appartiene alla storia. O forse si troverà un accordo economico perché poi è quello che più interessa ai tuoi familiari. Nessuno sembra più ricordare la causa che facesti a Claudia a Miami e il testamento dal quale escludesti le tue figlie Dalma e Gianinna.

Povero Diego, quante ne stai vedendo da lassù. Il processo sulle cause della tua morte, e in particolare sull'assistenza che non avresti ricevuto, chissà quando comincerà.

I tuoi ex rappresentanti Morla e Ceci si scontrano con i legali dei fuoi figli e c'è un'altra inchiesta giudiziaria che riguarda il tuo entourage - chiamiamolo così - che ti avrebbe raggirato negli ultimi mesi della tua vita, quando peraltro alla tua porta raramente bussavano i tuoi figli per un abbraccio.

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Ci permettiamo di dare un suggerimento. Se quella maglia sarà venduta nelll'asta del 20 aprile, Sotheby's e Hodge prendano l'impegno di devolvere parte della cifra a istituti di beneficenza, magari uno a Buenos Aires e un altro a Napoli. Perché è quello che avrebbe voluto chi indossò la casacca azzurra, con il 10 di colore argento sulle spalle, nella partita passata alla Storia.

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