Mertens-Piatek, a San Siro in scena
il duello tra bomber tristi

Mertens-Piatek, a San Siro in scena il duello tra bomber tristi
di Bruno Majorano
Giovedì 21 Novembre 2019, 08:05
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Per certi versi i loro percorsi si inseguono e si sfiorano. Perché Dries Mertens e Krzysztof Piatek hanno storie simili. Sono arrivati entrambi al successo come bomber un po' dal nulla. Il belga ha scoperto la sua vena ispirata per il gol in età già avanzata e un po' per caso (dopo il ko di Milik), mentre il polacco è arrivato dal nulla e in meno di 6 mesi si è preso lo scettro dei cannonieri di serie A saltando a piè pari dal Genoa al Milan. Ma non solo.

DOPO PIPITA
Mertens e Piatek, come se non bastasse, si sono inseriti più o meno inconsapevolmente in un alveo che era stato già tracciato dallo stesso predecessore: Gonzalo Higuain. Mertens ha preso il posto del Pipita nell'attacco del Napoli (quello che sarebbe dovuto toccare a Milik), mentre Piatek ne è diventato il successore naturale dopo la partenza dell'argentino per il Chelsea nella scorsa sessione di mercato a gennaio. Insomma, destini più o meno incrociati su una scia comune. Su una cosa, però, hanno fatto scelte diverse: il belga ha confermato il suo 14 lasciando vacante quella numero 9 che invece il polacco ha ereditato all'inizio di questa stagione e che al momento sta confermando la tradizione negativa che accompagna chi la indossa in rossonero (Higuain compreso).

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SMILE ALLA ROVESCIA
A proposito di similitudini: Mertens e Piatek stanno vivendo un momento buio sotto porta, una di quelle fasi che nessun attaccante si augura di attraversare in carriera. Perché non riuscire a buttarla dentro è la più scura delle sciagure che possa capitare a ogni bomber che si rispetti. Mertens è leggermente più avanti dal punto di vista dei gol, perché ne ha segnati 7 in stagione, ma solo perché alle 11 presenze in campionato ne ha potute aggiungere altre 4 in Champions League. Piatek è solo a quota 3, bottino decisamente irrisorio per il pistolero che un anno fa sembrava un implacabile killer da area di rigore. Il periodo senza sorriso per entrambi inizia a farsi patologico per davvero. Per ritrovare l'ultimo gol in campionato di Dries bisogna tornare indietro fino allo scorso 29 settembre, Napoli-Brescia: al San Paolo c'erano il sole e il caldo, sintomo che si parla di tempi molto andati rispetto a oggi. Certo, in Champions è andato a segno il 23 ottobre sul campo del Salisburgo, ma comunque si parla di tanto, tanto tempo fa. Krzysztof, invece, ha segnato più recentemente rispetto al collega e avversario, ma siccome la data del suo ultimo gol con la maglia del Milan è datato 20 ottobre (gara a San Siro contro il Lecce), si può parlare ugualmente di era geologica del digiuno.

LE CURE
Ancelotti da una parte e la premiata ditta Giampaolo-Pioli dall'altra le hanno provate e le stanno provando tutte per cercare di asciugare in qualche modo le polveri umidicce dei loro principali cannonieri. Ma al momento i risultati non si vedono. Ancelotti ha utilizzato la medicina del turnover per far riposare Mertens e farlo trovare fresco e pronto per le sfide più importanti della stagione, mentre i due allenatori che si sono avvicendati sulla panchina rossonera hanno virato per un cambio di modulo (dalle 2 punte al tridente) per cercare di mettere Piatek maggiormente a proprio agio. Al momento, però, entrambi gli attaccanti si sono mostrati immuni a ogni genere di cura e la sfida in programma sabato pomeriggio può rappresentare il momento giusto per dare un segno di guarigione.

BOTTINO POVERO
Certo, i precedenti non aiutano troppo. Mertens, ad esempio, può vantare un solo gol all'attivo contro il Milan nelle 7 gare precedenti. Gol realizzato lo scorso anno ad agosto, per di più entrando dalla panchina. Piatek, invece, ha già uno score migliore contro il Napoli, perché nell'ottavo di Coppa Italia dello scorso anno fu decisivo con una doppietta. Quelli, però, sono rimasti gli unici due sigilli contro gli azzurri del polacco rimasto a secco in campionato sia con la maglia del Genoa che con quella del Milan. L'unica cosa che può incoraggiare Pioli è il gol realizzato da Piatek una settimana fa con la Polonia contro Israele. Una liberazione anche in chiave rossonera.
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