Il campionato non è soltanto spezzato: in questo momento è triturato, sminuzzato. Lo gioca una squadra sola, si chiama Napoli che l'altra sera ha regalato una delle notti più felici ai suoi tifosi. Una squadra che non appare di questo tempo, appartiene alla storia. Perché il cammino di Luciano Spalletti fino ad adesso rende questo Napoli il migliore di tutti i tempi. Non male considerando chi lo ha preceduto: per il momento, è il record di punti dopo 18 partite con 47 punti e di gol fatti ovvero 44 gol. Mai nessuno ha fatto meglio di Lucianone. Solo due volte c'è chi ha avuto un viaggio più veloce: la Juventus 2017/18 (50 punti) e quella del 18/19 (53 punti) e alla fine ha conquistato lo scudetto. Vero, tutti si ricordano del Napoli di Sarri e ha ragione Spalletti a esaltare la grande bellezza di quelle stagioni, ma anche questo Napoli si avvia a conquistare spazi nella leggenda. Non solo: perché gli azzurri hanno vinto 20 delle 24 partite che hanno giocato fino ad adesso, compresa la Champions. Un rullo compressore. Paris St Germain, Arsenal e Bayern che pure dominano nei rispettivi tornei, macinano i propri avversari con meno spietatezza. Tradotto, il Napoli ha l'83 per cento di successi. Solo Inter, Liverpool, Lecce e Fiorentina possono dire di essere riusciti a non perdere al cospetto della corazzata azzurra. In Europa, nessuno ha questo cammino da cannibali. Segnali di altissima velocità. Spalletti si prende il lusso di gareggiare col passato dopo avere annichilito il presente. Ora, certo, non siamo all'epica, perché il calcio moderno non la prevede, ma non è colpa del Napoli (18 partite di serie A, 15 vittorie) se il vuoto attorno ne esalta i confini. All'orizzonte c'è poco, ma solo perché al Napoli si stanno superando. Pensate: sono stati ben 17 i marcatori azzurri da inizio stagione. Perché è la squadra che conta più di tutto. Ed è il gioco di Spalletti al centro di ogni cosa e che esalta le qualità dei singoli. Compresi i campioni. D'altronde, è proprio Arrigo Sacchi a esaltare questo Napoli straordinario. Dove segnano praticamente tutti, tranne i portieri e Mario Rui. Una cooperativa del gol. Perché è come se il Napoli praticasse un altro sport, come se un gruppo di adulti gareggiasse contro i bambini.
Domani c'è la Coppa Italia ed è ovvio che il Napoli-2 vuole passare il turno per alzare il trofeo in cielo.