Napoli, difesa in tilt con Natan e Rrahmani

Ostigard scala le gerarchie: è lui il nuovo titolare?

Natan
Natan
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Martedì 31 Ottobre 2023, 07:15 - Ultimo agg. 19:06
4 Minuti di Lettura

Dodici reti in dieci partite. Solo la Fiorentina ne ha incassati di più. Tante, troppe reti per chi vuole vincere il campionato, un record negativo. Un sorriso e un salto per raccontare che cos'è oggi il Napoli, nel bene e nel male, nell'avvilimento e nella speranza. Il sorriso è quello che affiora nell'espressione di Garcia, l'avvilimento è nel vedere le due reti prese dal Milan, con due traversoni da sinistra a destra, la difesa azzurra schierata, quattro uomini in linea come in una stecca di calciobalilla, con la palla che scavalca tutti, Meret che non si muove dalla linea e Rrahmani che compie il patatrac su Giroud. Facile capire cosa farà vedere oggi alla ripresa degli allenamenti il tecnico francese. Il primo tempo, molto del primo tempo da notte di Halloween, è racchiuso nelle due reti dell'attaccante transalpino del Milan. A Garcia, nel dopo gara, scappa più di un mezzo sorriso. Ridere per non piangere, appunto. Pressare, attaccare, creare per rimediare ai due errori. 

«Si poteva pensare che la partita fosse chiusa nel primo tempo e invece carattere, qualità e intensità della squadra, anche in dieci, hanno quasi raccontato il finale che volevamo», il pensiero rinforzato del giorno dopo di Rudi Garcia che ieri è stato prima ospite al circolo Posillipo del presidente Aldo Campagnola, del dt Pino Porzio e del vice presidente Maurizio Marinella e poi al Quartieri Spagnoli per rendere omaggio al Murale di Maradona. Ma si deve tornare a lavorare sodo. Non c'è traccia dell'equilibrio e della perfetta organizzazione tattica che gli azzurri avevano sfoggiato in Italia e in Europa: sembrano passati anni, invece sono solo 6 mesi. I 12 gol subiti in Serie A in 10 giornate (più i 4 in tre gare della Champions League) sono la prova più eloquente del grave passo indietro fatto da Di Lorenzo e i suoi compagni: un anno fa, dopo 10 gare, i gol presi erano tre in meno. Ma quello che colpisce sono le occasioni che vengono concesse ai rivali. Amir Rrahmani è stato imbarazzante, ed evidente che essere passato da spalla prima di Koulibaly e poi di Kim, a leader della difesa gli pesa. E non poco. Ne paga un prezzo alto anche Natan: ha impeto, voglia e grinta.

Sopperisce alle sue carenze con l'agonismo, ma non tiene bene le distanze, fa fatica ad accorciare. La verità è che il successo di Spalletti, la sua allegria aveva radici solide, affondava nei tackle impeccabili del coreano Kim e di tutti i difensori che nulla concedevano. La stagione del Napoli sta perdendo colpi proprio per la perdita di equilibrio dei suoi reparti. Potenzialmente, col suo poderoso serbatoio di classe, potrebbe essere da prima della classe, ma i gol di Raspadori, Politano sono fiori sulla roccia, senza radici. Fino ad adesso, Garcia ha dimostrato di avere tra le mani una creatura dall'anima di Penelope, che disfa in difesa ciò che ha tessuto in attacco. Creatura grottesca. La sofferenza con il Verona (sia pure sul 3-0), i patemi con l'Union Berlino, i tanti gol presi a dispetto dei pochi tiri subiti: Garcia deve fare mea culpa, anche se sotto il profilo delle responsabilità individuali c'è tanto da dire.

 

Il secondo tempo di Leo Ostigard incorona il norvegese e conferma quello che in tanti hanno pensato: meglio lui con Natan che il kosovaro. Sì, è un cambio di gerarchie, c'è poco da fare. De Laurentiis, tra le tante cose di cui ha parlato con Garcia nei giorni di Castel Volturno (a proposito, anche oggi sarà nel centro tecnico) ha implorato una migliore organizzazione difensiva, ma tra il gol subito da Lazovic a Verona e questi subiti dal Milan, in sette giorni, è cambiato poco. Perciò Garcia sorride isterico. C'è da lavorare e non poco. E il francese sa da dove cominciare: la Salernitana è occasione ghiotta per allungare la striscia positiva, ma a patto che Penelope smetta di disfare la tela in difesa, s'intende. Perché, ovvio, non è una banda del buco, ma 9 gol presi (compresa la Champions) nelle ultime cinque partite non sono cifre che possono mettere di buon umore. D'ora in poi serve vincere, non rimanere imbattuti. E quindi con la Salernitana si annuncia una mezza rivoluzione, già anticipata nel secondo tempo: con il ritorno da titolare di Ostigard e quello di Olivera. Ma occhio, perché il norvegese potrebbe pure giocare al posto di Natan. Di sicuro, la coppia Rrahmani-Natan va in soffitta, per un po' almeno. La bocciatura al test con il Milan è stata doppia. E di sicuro sulla pelle di Garcia nessuno può giocare. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA