Napoli, l'Europa passa per la sfida col Torino

Un match decisivo per inseguire un posto in Champions

Kvara
Kvara
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Venerdì 8 Marzo 2024, 06:00 - Ultimo agg. 16:51
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Le mimose soltanto per l’altra metà del cielo. Stasera il Napoli deve vestire i panni del torero per matare i granata di Juric nell’arena di Fuorigrotta e continuare la rincorsa all’ultimo posto utile per la qualificazione alla prossima Champions. I campioni d’Italia sono reduci da due vittorie di fila in campionato, Calzona è ancora imbattuto da quando è salito sulla tolda della nave e poi c’è anche da restituire quei tre ceffoni al Toro subiti nella gara d’andata che ancora bruciano e che probabilmente sono coincisi con il momento più buio (e più basso) di una stagione a dir poco anonima per chi porta lo scudetto (s)cucito sul petto. Sono passati poco più di due mesi da quello stop, ma da allora qualcosa è cambiato.

C’è un nuovo nocchiero sulla panchina del Napoli, è tornato il bomber mascherato e si è rivisto più di qualche sprazzo di... Kvaravaggio. Che tradotto in numeri significa ancora poco purtroppo, visto il grosso ritardo accumulato, ma il Napoli ha dato segnali di vita ed ha l’obbligo di provare a salvare la stagione, staccando il biglietto per l’Europa che conta. Il quarto posto è ancora terribilmente lontano (il Bologna ha un vantaggio di otto punti sugli azzurri), ma potrebbe bastare anche la quinta piazza che dista 4 lunghezze. Il tutto con 11 partite da giocare e 33 punti a disposizione. La rincorsa è tortuosa e difficile, ma non impossibile.

Si comincia stasera al Maradona contro il Torino. Il Napoli si schiera con l’artiglieria pesante in attacco, ma Calzona preferisce gestire le forze dalla cintola in giù anche in vista dell’impegno decisivo di martedì prossimo a Barcellona nella gara di ritorno degli ottavi di Champions contro i blaugrana di Xavi. L’infermeria ha restituito in tempo record il difensore Rrhamani al gruppo che stamani sosterrà un provino decisivo nel consueto risveglio muscolare che la squadra sosterrà a Castel Volturno. Ancora out, invece, Ngonge e Cajuste (entrambi hanno cerchiato in rosso la sfida di Champions in Spagna). L’impressione è che Rrahmani possa essere comunque gestito (e risparmiato) in vista della sfida con il Barça. Al suo posto è pronto Ostigard. Il difensore norvegese farà coppia con Juan Jesus al centro della difesa completata da Di Lorenzo sulla destra e Mario Rui dalla parte opposta (favorito stavolta su Olivera).

Novità anche a centrocampo dove gli intoccabili Lobotka ed Anguissa saranno affiancati da Zielinski - un altro pretoriano di Calzona - come mezzala sinistra. La scelta del polacco ha una ratio precisa: far rifiatare Traorè (reduce da due partite di fila dopo un lunghissimo periodo di stop) sempre in vista della gara di ritorno in Catalogna dove Piotr non potrà essere impiegato in quanto escluso clamorosamente dalla lista Champions. In attacco, invece, il tridente è il marchio di fabbrica dell’ex ragazzo di Calabria ed i gol sono il pane quotidiano di Osimhen, Kvaratskhelia e Politano. Occhio alla candidatura di Raspadori. Il Jackpot è tornato e sembra tra i più rigenerati della cura Calzona. A Cagliari fu schierato titolare, sfornando l’assist per Osimhen. Domenica contro la Juve ha smesso a segno il golden gol che ha regalato i tre punti al Napoli ed ora spinge per avere spazio. Ieri mattina a Castel Volturno ha fatto un blitz anche il presidente De Laurentiis. Il patron ha seguito parte della seduta di rifinitura prima di scambiare quattro chiacchiere con Calzona. Il tecnico ha avuto il merito di restituire certezze, convinzioni, idee ed anche un’identità di gioco che stava inesorabilmente scomparendo in casa Napoli. Ma c’è ancora tanta strada da fare. A partire da stasera con il Toro.

Lo sa bene il tecnico dei granata Juric che mette in guardia i suoi. «Il Napoli è tornato a lavorare su concetti che conosceva e viene da prestazioni positive - ammette - Sarà dura, come sempre al Maradona, e tanti episodi saranno determinanti. Osi e Kvara? Due fuoriclasse. Bisogna lavorare bene sulle posizioni e limitare i loro pregi. Non sarà facile perché sono campioni come Dybala che a volte fanno cose fuori dalla normalità. Dovremo essere concentrati e stare vicini l'uno con l'altro per riuscire a fermarli».