Napoli fuori ruolo, che fatica:
male Fabian e Insigne, ok Zielinski

Napoli fuori ruolo, che fatica: male Fabian e Insigne, ok Zielinski
di Marco Giordano
Sabato 9 Novembre 2019, 09:30 - Ultimo agg. 19:13
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Quattro gare senza vittoria lasciano discutere sul rendimento dei calciatori e sulla posizione che gli stessi debbano assumere. Il caso più citato è quello di Insigne, del suo rapporto controverso, anche dal punto di vista tattico, con Carlo Ancelotti, considerato da più parti tra i fuori ruolo. «Bisogna partire dalla definizione del ruolo di Insigne: a tutti gli effetti è un attaccante esterno, se è fuori ruolo quest'anno da centrocampista largo a sinistra, quindi con un aggravio dei compiti difensivi, era fuori ruolo anche lo scorso anno, quando agiva prevalentemente da seconda punta, con risultati che, anche in quella posizione, credo, siano stati abbastanza altalenanti»: a spiegarlo è Alessandro Casaglia, match analyst e scout. Ovviamente, le scelte di un allenatore hanno sempre delle motivazioni, così come ce ne sono anche sulla scelta della posizione di Insigne: «Il Napoli è una squadra costruita con un'idea di carattere europeo, in Europa si gioca con un'intensità diversa, si scende in campo con la volontà di schierare il maggior numero di giocatori offensivi dal primo minuto, cercando di sovrastare l'avversario dal punto di vista del ritmo, ma anche del possesso e della tecnica. Questa è la base di costruzione e la motivazione per cui un calciatore come Insigne agisce in quella posizione. Nelle partite in cui il Napoli riesce a prendere il sopravvento sugli avversari, Insigne e Callejon sulle corsie aumentano il potenziale offensivo, rendendolo tra i migliori del continente», spiega Casaglia.
 
 

Un aspetto vero al punto tale che viene consacrato da un dato: il Napoli è la quarta squadra per tiri fatti di questa edizione della Champions, con più conclusioni di squadre come Juventus e Manchester City: «Questo afflato europeo porta il Napoli a poter passare il turno con facilità, anche a scapito del campionato e con una turnazione piuttosto feroce. Inoltre, ci sono dei giocatori che, oltre ad Insigne, non giocano in quello che dovrebbe esser il proprio ruolo base», continua Casaglia: con il pensiero che corre inevitabilmente alla mediana. «Fabian Ruiz e Zielinski, soprattutto se schierati contemporaneamente in un sistema 4-4-2 sono quelli che soffrono di più. Mi rifaccio alla gara con la Roma e non solo: quella linea di centrocampo completata da Insigne e Callejon li ha costretti a compiti di regia ed interdizione che non sono al 100% nelle loro corde».

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Questo avviene perché Ancelotti sta cercando di portare concetti nuovi, forse rischiosi? «Parliamo del calcio posizionale, ovvero la capacità di alternare le posizioni dei calciatori, sia in fase di possesso sia in quella di non possesso. Ovvero, svolgere entrambe le fasi con grande qualità, con grande intercambiabilità. La grande rotazione - continua Casaglia - effettuata da Ancelotti è figlia del calcio posizionale che fa scomparire i ruoli: il calciatore che è in una certa posizione deve saper svolgere tutte le funzioni richieste. Non vorrei che si chiedesse qualcosa che cancelli, come nel caso di Fabian e Zielinski, le specificità e le peculiarità degli stessi».
 
 

Nell'ambito dei calciatori che stanno sentendo più degli altri il periodo di appannamento, Ghoulam è un caso aperto. «Sorprende come sia scivolato così indietro nelle gerarchie, rispetto a Mario Rui, ma anche allo stesso Luperto. Mi piacerebbe vedergli giocare anche 2-3 gare consecutive per poterne valutare il recupero sotto il profilo fisico ma anche per quello tattico. In questo senso completa Casaglia con grandissimo rispetto per i principi di gioco espressi da Ancelotti, sono stati fatti diversi tentativi per un'alternativa tattica: ad esempio è stato provato un centrocampo a tre, oppure è stato provato un sistema con tre difensori, come contro il Cagliari, con una prestazione non negativa. Se l'idea di Ancelotti è quella di tenere le due punte, senza un rifinitore vero, inoltre consentendo di avere maggiore solidità in difesa: inoltre, potrebbe esser un modulo per rivitalizzare Ghoulam che ha la forza per attaccare ma anche per difendere, in una dinamica che accade già in molte altre squadre».
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