Hamsik, dieci anni da anti-Milan:
quando disse no alla corte di Raiola

Hamsik, dieci anni da anti-Milan: quando disse no alla corte di Raiola
di Roberto Ventre
Martedì 21 Agosto 2018, 08:01
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Approfitta di un errore proprio di Gattuso, se ne va palla al piede per settanta metri in slalom e segna uno dei suoi gol più belli in maglia azzurra: Hamsik dà il là al successo per 3-1 al San Paolo sul Milan di Ancelotti che è costretto a dire addio ai sogni Champions League. Poco più di dieci anni fa, 11 maggio 2008, comincia quel pomeriggio, la storia di Marek l'anti-Milan, al suo primo campionato di serie A. Ben 26 le partite giocate contro i rossoneri e due gol realizzati con il Napoli (altri due con il Brescia in coppa Italia). Una sfida infinita che si rinnova sabato sera a Fuorigrotta: stavolta Gattuso lo ritroverà da avversario sulla panchina rossonera come la stagione scorsa al Meazza, Ancelotti invece è il nuovo allenatore del Napoli che l'ha cambiato di ruolo, spostandolo playmaker davanti alla difesa, un'intuizione che ricorda quella di Pirlo regista nel Milan dei campioni. C'è bisogno di tempo per metabolizzare il cambiamento, mansioni diverse e la fase difensiva da migliorare.

Da mezzala a regista, il nuovo ruolo gli può allungare la carriera ma intanto deve proseguire il percorso di crescita nella nuova posizione. Hamsik ha grande tecnica, qualità di palleggio e visione di gioco ma deve migliorare nella fase di non possesso e cioè quando deve contrastare e sporcare le azioni avversarie. «Il mister ha pensato di spostarlo nel ruolo di regista e finora per me è stata una scelta quasi perfetta, sarà un nuovo stimolo per lui. Marek deve ancora migliorare ma è giusto che sia così», ha detto il suo agente Petras a Radio Kiss Kiss. Sufficiente la prestazione contro la Lazio, maggiore equilibrio a centrocampo rispetto alle amichevoli europee contro Liverpool e Wolfsburg: lo slovacco ha brillato di più con Allan e Zielinski da mezzale.
 
Il Milan a un certo punto era molto vicino allo slovacco: Raiola voleva portarlo in rossonero ma Hamisk disse no restando al Napoli e con il suo entourage di procuratori. Era l'estate del 2011, il Milan aveva appena vinto lo scudetto, gli azzurri chiusero al terzo posto. Lo slovacco preferì restare a Napoli e sposare il progetto De Laurentiis entrando partita dopo partita sempre più nella storia azzurra.

L'uomo dei record, Marek li sta polverizzando tutti, uno dietro l'altro. Con 120 reti è il bomber di tutti i tempi, ha staccato di cinque gol Diego Maradona e ora è sempre più vicino al record di presenze, ne mancano soltanto nove per agganciare Bruscolotti a quota 511 (Juliano, secondo, ne ha sole tre in più). Il capitano è lanciato verso altri traguardi, quest'estate è arrivata la tentazione della Cina, per lui erano pronte un paio di super offerte ma poi non se ne è fatto nulla perché non fu raggiunta l'intesa con il Napoli. Marek ha altri due anni di contratto con il club azzurro e altri obiettivi da raggiungere, il sogno resta lo scudetto anche se quest'anno la concorrenza si è notevolmente rinforzata.

Contro il Milan tante sfide per il vertice, l'ultima rete nel 3-0 ai rossoneri del 2015, il finale di stagione con Benitez, quello in cui al Napoli sfuggì la qualificazione in Champions League. Dieci anni di sfide in serie A, Hamsik sempre rivale dei rossoneri, sabato ritroverà dall'altra parte anche Higuain e la presenza del Pipita darà ancora più importanza alla partita del San Paolo. Marek verrà riproposto da playmaker dopo i 70 minuti dell'Olimpico contro la Lazio, l'alternativa nel suo ruolo è Diawara per caratteristiche più efficace in fase difensiva. Il duello a distanza sarà con l'argentino Biglia, il perno centrale del centrocampo a tre di Gattuso, un'altra verifica molto significativa.
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