Napoli-Juventus, Spalletti carica:
«È la partita che sognavo da bimbo»

Napoli-Juventus, Spalletti carica: «È la partita che sognavo da bimbo»
Venerdì 10 Settembre 2021, 14:20 - Ultimo agg. 20:15
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Ci siamo. Alla vigilia di Napoli-Juventus Luciano Spalletti parla a Castel Volturno e anticipa i temi del big match. 

La vigilia di Napoli-Juve 

«Chi ha sognato il calcio da bambino come me, sogna grandi sfide come queste. Il gusto della rivalità, del match importante. È una partita che anche i calciatori vogliono giocare, siamo nella situazione ottimale che abbiamo sempre sognato». 

Il ritorno dei nazionali 

«Con queste partite delle nazionali dall’altra parte del mondo, qualche problema per i club viene fuori. De Laurentiis mi trova d’accordo quando dice che andrebbero sistemate le cose. Sicuramente sarà una giornata di campionato condizionata, è un po’ come quando vai a teatro ma non ci sono i migliori attori. Bisognerebbe trovare soluzioni diverse.

Certo, quelli che sono rientrati dalle nazionali hanno un po’ di fatica nella testa. Sappiamo quanto ci tengono a dare un contributo al proprio Paese. Lobotka non è al massimo, dobbiamo vedere come sta Zielinski e valutare altri rientri». 

Il debutto di Anguissa 

«Frank ha fatto vedere subito che ci può stare a questi livelli. Ci sarà molto utile, le sue caratteristiche non si trovano altrove nella nostra rosa. È quello che cercavamo per completarci, domani giocherà titolare». 

Le condizioni degli infortunati 

«Mertens e Ghoulam si allenano ma non sono convocabili. Insigne sta bene. Koulibaly ha cambiato due volte voli per arrivare direttamente a Napoli ad allenarsi, è un esempio per tutti». 

Il cambio di modulo 

«Possiamo giocare con il 4-2-3-1, ci siamo allenati per questo. Nelle prime due gare abbiamo giocato con il centrocampo a tre ma è facile invertire il vertice, la squadra già con Gattuso ha giocato bene con questo modulo. La mancanza di Lobotka ci infastidisce perché anche Demme non c’è, ma chi li sostituirà non avrà problemi».

Il campionato del Napoli 

«Se vogliamo diventare grandi dobbiamo avere lo spessore dei grandi, il loro modo di fare e ragionare. Abbiamo parlato spesso di completezza della rosa, intendevo proprio momenti come questo. Poi ci sono problemi “burocratici” che ci ritroveremo giovedì, ma non possiamo farci niente e dovrebbero risolverli altri». 

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