Tre nuovi e la conferma di Ghoulam:
il monte ingaggi sale sempre di più

Tre nuovi e la conferma di Ghoulam: il monte ingaggi sale sempre di più
di Pino Taormina
Venerdì 31 Gennaio 2020, 09:00
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Il muro dei 100 milioni è caduto: all'incirca 101 milioni di stipendi lordi, cifra lievitata di altri 4 milioni (i ratei da qui a giugno) degli ingaggi di Demme, Lobotka e Politano. ll calcio, come l' economia, è fatto di cicli. E questo, senza dubbio, è il momento di De Laurentiis di investire massicciamente sul mercato. Altro che austerity: dopo aver sborsato 139 milioni di euro tra la sessione estiva e questa di gennaio (più altri 20 milioni per Petagna), arriva anche il balzo all'insù per quel che riguarda il monte ingaggi: una crescita vertiginosa, iniziata nel 2014/15 con 70 milioni e che passo dopo passo a portato a questa cifra-record per gli azzurri.

Dopo aver partecipato per undici stagioni di fila al grande ballo d'Europa (tra Champions ed Europa League), il Napoli quest'anno rischia di perdere il treno. La Champions vista in tv il prossimo porterà alla perdita di una vagonata di quattrini dell'Uefa: l'ultima volta che è avvenuta, nella stagione 15/16 il Napoli aveva un costo-lavoro di 74 milioni di euro. Una sola stagione senza Champions, può essere fronteggiata. Ma due senza la coppa che sommerge d'oro è complicata. Ed è in questa ottica che il Napoli ragiona. Non bisogna guardare in casa Inter: la campagna di riparazione ha portato a un rosso di 22 milioni di euro solo per gli stipendi di Eriksen, Young e compagnia. È evidente, infatti, che in estate qualcosa in casa Napoli dovrà succedere, anche perché i candidati ad andare via sono proprio quelli che hanno le buste paga più alti (gli oltre 11 milioni lordi di Koulibaly; i quasi 6 milioni di Callejon e così via). I contratti davvero pesanti sono pochi e forse l'unico obiettivo che non è stato centrato in questa finestra di mercato era quello di risparmiare un bel po' di milioni lordi, intervenendo prima di tutto su Ghoulam (4,4 milioni di euro a stagione) e pure di Younes (che pure ha uno stipendio di circa 2,5 milioni lordi). Ma non è certo colpa del ds Giuntoli se i due esuberi hanno puntato i piedi dicendo di no a ogni proposta di trasferimento. Intanto, è andato via Tonelli (2,5 milioni pagati dalla Sampdoria) che ha consentito di risparmiare uno stipendio di circa 1 milione di euro.

In ogni caso, il club azzurro ha già compiuto uno sforzo importante nell'ottica della rifondazione. Nel corso della prossima stagione, tra cessioni e spalmature di contratti, è chiaro che i costi attuali verranno ridotti. Ma non più di tanto. Adesso il Napoli paga ingaggi più bassi della Juventus, del Milan, dell'Inter, della Roma e del Milan. Però è chiaro che non è una questione di stipendi, a vedere la classifica di serie A: la Lazio, rivelazione della stagione, viaggia attorno ai 75 milioni di euro lordi con Immobile e Milinkovic Savic che con circa 3 milioni sono quelli che percepiscono di più. L'approdo in Champions farà quadrare i conti di Lotito per almeno due stagioni. Il miracolo Atalanta, poi: 36 milioni in stipendi che, record, verranno totalmente coperti dai soldi che arrivano dall'Uefa quest'anno per l'approdo agli ottavi di finale.

La linea verde guiderà la rinascita della squadra la prossima estate. Il tecnico ce l'ha già il Napoli: Rino Gattuso. Da qui a fine anno guadagna 1,4 milioni lordi, ovvero meno della metà del suo predecessore Carlo Ancelotti, esonerato senza grandi rimpianti l'11 dicembre. Ovviamente, è chiaro, che al solito, De Laurentiis non sta comprando figurine per completare album: si va avanti così, perché incombono le norme del fair play finanziario, e nelle prossime stagioni chi non le rispetta non potrà iscriversi alle coppe: si deve raggiungere il pareggio in bilancio nel senso che i costi non potranno superare i ricavi. E dato che i ricavi per i club italiani, non solo il Napoli, sono un bel problema, è inevitabile, anzi vitale, tenere d'occhio i costi. Visto che è rarissimo trovare calciatori che si privano di parte dello stipendio se le sorti del proprio club improvvisamente prendono altre vie, l'unica strada per alleggerire le spese è eliminare gli stipendi più alti. E limitare gli aumenti.
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