Non bastavano le brutte notizie della giornata di lunedì. E allora ieri, nel primo pomeriggio, è arrivata l'ennesima tegola per Gattuso e per il suo Napoli che oggi partirà per la Spagna e domani affronterà il Granada per l'andata dei sedicesimi di Europa Leaguge. L'ennesimo infortunato della lunga lista (adesso siamo a 9) è Andrea Petagna. L'attaccante ha svolto ieri lavoro personalizzato in palestra e terapie perché gli accertamenti effettuati ieri mattina hanno evidenziato una «distrazione parcellare del retto femorale destro», in una parola: stiramento. L'attaccante aveva dovuto fare gli straordinari nell'ultimo periodo per sopperire alle assenze di Osimhen e Mertens.
Petagna non sarebbe partito titolare contro il Granada, ma sarebbe stato un ottimo cambio da utilizzare a gara in corso per far rifiatare Osimhen o anche solo per cambiare un po' lo stile di gioco del Napoli. Ma niente, dopo Lozano e il lungodegente Mertens, adesso gli azzurri hanno realmente 3 attaccanti a disposizione: Osimhen, Insigne e Politano. Non esattamente il massimo per Gattuso che dovrà fare a meno di Petagna almeno per le prossime 3 o 4 partite, ovvero le due con il Granada, quella di campionato domenica a Bergamo contro l'Atalanta e quella della prossima settimana contro il Benevento. Senza Petagna, e tutti gli altri infortunati (da Ospina a Koulibaly, Demme, Manolas e Lozano), il Napoli si presenterà in Spagna con le scelte obbligate. I quattro insostituibili in difesa (Mario Rui, Rrahmani, Maksimovic e Di Lorenzo), i tre attaccanti (Insigne, Osimhen e Politano) e appena qualche pedina in più a centrocampo dove proprio alla vigilia della gara contro la Juventus Gattuso è riuscito a recuperare Fabian Ruiz. A disposizione anche Elmas, Lobotka e Bakayoko. Fine. Poi toccherà dare fondo alla riserva azzurra del settore giovanile: Cioffi (che ha già esordito in campionato contro la Fiorentina), Zedadka e Costanzo sono i più accreditati per poter scendere in campo a Granada e dare un po' di respiro ai titolarissimi.
Quello di Petagna, però, è uno stop che ha nuovamente puntato i riflettori su un problema sempre più evidente nel Napoli (ma non solo): i tanti, troppi infortunati.