Napoli tra Sarri e De Laurentiis:
è guerra di nervi sul rinnovo

Napoli tra Sarri e De Laurentiis: è guerra di nervi sul rinnovo
di Pino Taormina
Martedì 22 Maggio 2018, 07:00 - Ultimo agg. 11:12
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E il cerino acceso restò in mano a Sarri. Perché l'uomo di Figline sarà anche l'architetto del Napoli delle meraviglie ma è pur sempre sotto contratto con il club azzurro. E a via XXIV maggio, nella sede della Filmauro, non sembra che siano disposti a fare sconti a nessuno. Soprattutto se ballano 8 milioni di euro. Perché il vero nodo adesso è la clausola rescissoria. Ed è questo all'origine dell'impasse di queste ore: il tecnico è ancora nella sua casa a Varcaturo, dove ieri è rimasto a lungo con i suoi fedelissimi collaboratori. L'incontro che potrebbe tenersi già domani o giovedì (oggi il presidente è a Milano per l'assemblea di Lega), dovrebbe smuovere una situazione che appare congelata.

Perché quella clausola, scadenza 31 maggio, secondo De Laurentiis, non si deve stracciare. Anzi: nel caso di aumento dell'ingaggio, anche la nuova clausola dovrebbe lievitare in maniera esponenziale. Un passo alla volta. Quello che non è più chiaro è chi deve liberarsi dell'altro: perché De Laurentiis ogni volta che può dà l'impressione di voler cambiare aria in panchina e Sarri ogni volta che può mostra di essere travolto da mille dilemmi e mal di pancia. Il punto è che l'allenatore del Napoli confida ai suoi fedelissimi che la faccenda è un'altra: una vera e propria offerta di ritocco dello stipendio sui cui iniziare a trattare a lui, e al suo manager Pellegrini, non è mai arrivata.

La proposta da 3,5 milioni di euro ipotizzata nei colloqui degli ultimi giorni non è stata ancora formalizzata. Ed è per questo che l'incontro che dovrebbe avvenire alla Filmauro servirà a capire fino a quanto De Laurentiis alzerà l'asticella dell'ingaggio. E se sarà nella misura che il tecnico si attende. Ed è una cosa che Sarri vuole conoscere per pianificare il suo futuro.
 
E solo a quel punto potrà dire cosa vuol fare. De Laurentiis vuole un tecnico che resti qui pieno di voglia di fare, con lo stesso entusiasmo di quando venne ingaggiato, pescato in periferia a Empoli. Ovvio che il Napoli non potrà fare nulla se dovesse arrivare la comunicazione di un club pronto a liberare Sarri (con il suo placet) versando la penale che sarebbe la formula che De Laurentiis ovviamente preferirebbe: come si sa da tempo c'è lo Zenit tra i corteggiatori di Maurizio ma è soprattutto il Chelsea a tentare il tecnico. Marina (Granovskaia, la zarina di Abramovich) spinge per il trasloco a Londra anche perché sarebbe arcistufa di Antonio Conte: in caso di esonero, inizierebbe un valzer che potrebbe coinvolgere anche Sarri. E il club londinese da tempo ha dato disponibilità a pagare gli 8 milioni, come anche lo Zenit. Ma pure il Tottenham ha mostrato interesse. E Sarri? È chiaro, se può andrà via perché considera il ciclo arrivato alla fine. Anche se l'emozione provata per l'affetto del San Paolo ha aumentato i tentennamenti. La verità è che le distanze tra i due sono notevoli: sull'ingaggio, ma anche su gestione della rosa, sull'atteggiamento in Europa e sul prossimo mercato. La matassa va sbrogliata, perché il presidente deve programmare il prossimo anno. Ancelotti è uno dei prediletti e De Laurentiis non lo ha mai nascosto. Peraltro oggi entrambi sono a Milano e secondo alcune voci nn si esclude che possano incontrarsi. Ma è anche vero che una decina di giorni fa Aurelio De Laurentiis ha cenato con Simone Inzaghi, l'allenatore della Lazio.

Ma per sbrogliarla, in una direzione o in un'altra serve un altro vertice in cui si dovranno abbandonare le idee più bellicose e cercare un compromesso onorevole. In teoria, Sarri potrebbe anche rimanere senza rinnovare. Con lo stipendio attuale. È una delle opzioni: perché al momento non viene presa in considerazione l'ipotesi delle dimissioni. O c'è anche l'opzione di una risoluzione consensuale: d'altronde, c'è il gelo tra i due. Giuntoli lavora per ricucire lo strappo, un lavoro complicato. Se Sarri resterà dovrà accettare le volontà del presidente che vuole un tecnico che faccia ruotare la rosa il più possibile. Sarri lo farà?
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