Napoli, gli ex azzurri e tifosi vip:
«Più belli della squadra di Sarri»

Napoli, gli ex azzurri e tifosi vip: «Più belli della squadra di Sarri»
di Gennaro Arpaia
Sabato 8 Ottobre 2022, 08:07 - Ultimo agg. 17:18
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Campionato e Champions, il Napoli di Spalletti riesce a brillare ovunque. Gli azzurri stanno stupendo l'Italia per la capacità di reinventarsi e l'Europa per l'autorità con cui si sono presi il Girone A contro avversari importanti. È presto per esaltarsi, lo sanno i tifosi e la squadra, eppure sarebbe ingiusto non sottolineare a fondo le qualità: ma questo Napoli sbarazzino e coraggioso ricorda qualche squadra del passato più o meno recente?

«Fare i paragoni con il passato è sempre complicato, ma possiamo dire che questo Napoli dà più garanzie di quelli passati» le parole dell'ex azzurro Eraldo Pecci. «Non vedo punti in comune con la squadra in cui giocavo io. Spalletti sta proponendo un'idea nuova di calcio, evoluta. Devo fargli i complimenti per il lavoro fatto in estate». Un ex Napoli che ricorda bene gli anni d'oro degli scudetti è Alessandro Renica: «Il mio Napoli era differente perché le caratteristiche della rosa sono diverse. Un paragone lo vedrei con il Milan di Sacchi, ma solo per il modo in cui riesce a vincere e dare spettacolo in contemporanea. Vedo una differenza rispetto a quanto ci avevano fatto vedere un anno fa: questo Napoli ha meno fronzoli, meno giro palla, meno esitazioni. Quando vuole accelerare, accelera: e azzanna l'avversario. Con una forza fisica notevole che in passato difficilmente abbiamo visto. Fin qui hanno giocato due mesi alla grande e con tanto fiato».



«Il paragone più vicino nel tempo potrebbe essere con il Napoli di Sarri» ha continuato l'ex difensore azzurro Sebino Nela. «Perché c'è sfrontatezza e autorevolezza allo stesso modo. Ognuno sa cosa deve fare. Ma poi questa squadra domina e non perde tempo, fa divertire anche per la numerosa produzione offensiva che si vede a ogni partita. Il centrocampo sta giocando a livelli altissimi. C'è un altro punto in comune con quel Napoli: la squadra è il punto di forza. E per squadra intendo che ogni calciatore fa al massimo il proprio lavoro». Un paragone più internazionale è quello dell'ex campione del mondo Fulvio Collovati: «Questo modo di giocare io non lo ricordo in Italia. Bisogna andare all'estero: il gioco del Napoli, da quello che si vede, è internazionale. Mi ricorda il Liverpool di Klopp che qualche anno fa ha vinto la Champions: terzini che spingono, centrocampo di muscoli e qualità. Kvaratskhelia funambolo, può essere un nuovo Salah. Spalletti ha dato vita a questo gioco di ritmo e verticalità che è proprio delle big straniere più che del calcio italiano».

Tra i tifosi che hanno applaudito a lungo la squadra dopo Amsterdam c'è anche Ciro Giustiniani, comico dal cuore azzurro: «Il Napoli visto martedì mi ha ricordato quello che segnava a valanga a Valencia negli anni '90. È difficile fare altri paragoni con il passato, ho rivisto in loro un po' degli All Blacks di rugby: spietati in campo con l'avversario e mai disposti a tirare il freno» racconta. «Loro sono gli All Blues. È un Napoli spietato anche quando mette la maglia con i pipistrelli: me li aspetto così anche con la maglia che avrà le palle di Natale». Sui social ha esultato anche Ciro Ceruti: «Anche a me ricorda il Milan che nelle finali Champions vinceva 4-0, Ormai non è un episodio singolo» ha detto il comico. «Ero allo stadio con il Liverpool e pensavo di aver visto tutto, invece...

Dicono che Spalletti parta bene e poi si perda. Quest'anno con il Mondiale gli regaleranno due partenze». Un paragone con il Napoli vincente lo fa Peppe Quintale: «A me ricorda quella squadra del secondo scudetto. Non per le caratteristiche ma per l'autorevolezza con cui scende in campo e vince. In campionato non è una novità, ma in Europa sta dimostrando tutte le sue qualità».

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