Osimhen, De Laurentiis apre al rinnovo ma le parti restano lontane

«Qui sono tutti contenti, il problema è quando vanno via»

Victor Osimhen in azione
Victor Osimhen in azione
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Giovedì 5 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 6 Ottobre, 07:25
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«Rinnoverà? Non c'è problema. Non c'è mai problema: nel Napoli sono sempre tutti contenti». Non è così, Aurelio De Laurentiis lo sa bene. Ma è giusto che ci provi a togliere benzina e a gettare acqua sul fuoco. Forse, ci crede davvero al lieto fine, il presidente degli azzurri. In realtà servirebbe svuotare una diga per placare l'ira del pelide Victor. Che non vuol più sentir parlare del nuovo contratto con il Napoli e di tutto il resto. E che non pensa neppure di sistemare la faccenda agli occhi della gente, magari rimettendo qualche foto con la maglia azzurra sul profilo Instagram in segno di pace. Lo scontento è totale. Ed è una specie di resa dei conti tra lui e il club, dopo il lungo tira e molla contrattuale di questa estate che alla fine gli ha fatto perdere il filo della ragione. Il punto è che non c'è stata retromarcia in queste ore: né da parte del suo agente (che non ha scritto altri post conciliatori) né da parte della società. Detto questo, bisogna trovare un'intesa, perché nel medio termine questo gelo può portare a conseguenze pesanti sotto il profilo del futuro insieme. Ma sul campo, non ci sono conseguenze: Osi ha festeggiato con la squadra a ogni gol, è volato sotto la Curva dopo la rete di Ostigard e ha raccolto il tributo del Maradona al 90’. 

Certo, De Laurentiis non è la prima volta che sul rinnovo di Victor Osimhen fa finta che sia una cosa facile facile. «Abbiamo un accordo per prolungamento di due anni», disse il 19 giugno a Capodimonte, alla presentazione di Rudi Garcia.

Magari. E poi, una ventina di giorni dopo, a bordo della Msc Crociere, confermò la permanenza. Ma ora come ora Osimhen non firmerà alcuna offerta che abbia come mittente il Napoli. Pure le bozze che prevedono un nuovo ingaggio da 12 milioni di euro sono in stand by: la faccenda ha risvolti troppo delicati per essere risolti così facilmente. Il patron azzurro, al termine della gara con il Real Madrid, si è mostrato come sempre molto sicuro. Ha forse un asso nella manica, o forse ne ha più di uno. Osimhen è stato tra i migliori e De Laurentiis non lo nasconde. «È sempre forte, è un giocatore che fa squadra da solo. Non è in discussione». 

Poi, sempre nella mixed-zone, si spinge oltre. Ed è praticamente una specie di anatema. «Qui sono tutti contenti. Il problema è quando vanno via che non riescono a trovare più la strada maestra». In fondo, non ha torto. L'ultimo è Kim: arrivato al Bayern Monaco, ha deluso le aspettative. E Matthaeus ha severamente bacchettato il coreano: «Non è quello di Napoli». Non ha torto. Perché vedi Napoli e poi.... Prendete Lorenzo Insigne che è sul viale del tramonto lì a Toronto dove alla ribalta finisce solo per le liti in tribuna con i tifosi. E Mertens, riserva al Galatasaray, dopo aver chiesto 8 milioni di euro per restare un altro anno. E De Laurentiis pensa anche a Koulibaly: per anni ha chiesto di essere ceduto in Premier, ha giocato un anno al Chelsea e poi ora è in esilio dorato all'Al-Hilal, preda dei dollari sauditi. Fabian e il Psg sono una storia mai nata, appena due presenze in Ligue 1 in questa stagione. E ancora il declino di Allan, arrivato all'Everton e sparito dai radar. E così via. Ed è chiaro che a loro che pensa De Laurentiis: una specie di avvertenza, un modo per dire che lontano da qui non è facile confermarsi dei campioni. Ma a gennaio Osi farà bene a togliersi qualsiasi pensiero di addio dalla testa: resta qui. Poi a giugno, senza rinnovo, è chiaro che il Napoli non potrà correre il rischio di perderlo a zero nel 2025. Ma c'è tempo. 

 

Osimhen inizierà titolare con la Fiorentina: cinque giorni sono più che sufficienti per recuperare dalla fatiche del tour de force. Peraltro, un altro inizio in panchina, dopo quello di Lecce, non sarebbe di facile comprensione per il fuoriclasse nigeriano. Garcia oggi inizierà ad andare a fondo nella preparazione in vista dei viola dopo aver concesso la giornata di riposo post-Champions. Ci sarà turnover. De Laurentiis non pensa ancora alla gara con i viola guidati da un suo pallino, Vincenzo Italiano. Quando era allo Spezia, si fece accompagnare dall'attuale ds Meluso, per fargli i complimenti dopo la vittoria al Maradona. «Sono molto fiducioso dopo questa partita. Il Madrid è molto forte, gioca molto bene. È stata una partita che mi è piaciuta molto. I tifosi vogliono vincere, se non vincono hanno sempre da criticare. Sono molto soddisfatto anche dei miei, che sono stati competitivi e molto bravi». E anche di Garcia: il tecnico, d'altronde, soddisfa in pieno quelli che sono i suoi desideri: tanti cambi durante la partita, la possibilità di far fare minutaggio a quasi tutti i componenti della rosa. Proprio quello che De Laurentiis vuole. Forse sopra ogni cosa. E intanto va via Jacopo Gismondi, per tre anni nell'ufficio stampa del Napoli. 

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