Inviato a Castel Volturno
I cancelli del centro sportivo accolgono Sirigu. Poi restano chiusi per tutti gli altri. Di qua la squadra al lavoro perché Verona, i primi tre punti in palio, sono distanti appena cinque giorni. A Spalletti verrebbe quasi da dire: «Chi c'è, c'è». Ma sa che anche se arrivasse sabato, Kepa (o Navas) andrebbero subito in campo.
Per tutto il resto, si va avanti a piccoli impercettibili passi. Partiamo dal caso limite: Simeone. Qui bisogna fare alla svelta: perché si potrebbe persino arrivare al paradosso che il Cholito venga schierato dall'Hellas a Ferragosto contro gli azzurri. Ovvio, non succederà. Anche perché l'intesa sembra davvero questione di formalità, roba marginale: l'accordo è vecchio di trenta giorni, tant'è che Simeone ha respinto al mittente la corte sia del Borussia Dortmund che quella del Nizza. Si è promesso al Napoli e anche Setti si è impegnato con De Laurentiis. Nella passata stagione, il classe 1995 ha giocato 35 partite in stagione, con 17 reti e 6 assist. Questione di ore e arriverà la fumata bianca. In contemporanea con la sistemazione degli ultimi dettagli dell'addio di Petagna: andrà al Monza, altro matrimonio da tempo scritto nelle pietre. Il Napoli ha voluto che il riscatto non fosse legato alla permanenza in serie A dei brianzoli. E così sarà: Petagna tra prestito e riscatto, porterà nelle casse azzurre 16 milioni di euro.
Il Sassuolo è vicino a Pinamonti (20 milioni all'Inter dilazionati in 4 anni) ma non è detto che questo possa rendere le richieste per Raspadori più morbide: nulla da fare. Rispetto a sette giorni fa non è cambiato nulla: Carnevali vuole 38 milioni di euro (più altri bonus) e il Napoli non pensa di arrivare oltre i 32 milioni. De Laurentiis non alzerà l'offerta alla cifra richiesta dagli emiliani, qualcosa farà ancora per provare a convincere il Sassuolo (ma nessuna percentuale su una futura vendita perché il Napoli non l'ha mai fatto). Tocca a Carnevali fare le valutazioni del caso. Ma le distanze non sono cambiate, neppure di un centimetro. Il solco non riesce ad essere colmato dal manager Tinti che pure spinge per la cessione. E lo stesso Raspadori ha spiegato al ds Giovanni Rossi di voler andare al Napoli: ma non basta. Ci vuole il prezzo giusto. Ultimatum? No, De Laurentiis non ne fa. Aspetterà anche l'ultimo giorno di mercato ma senza spostarsi dalla valutazione fatta fino a questo momento.
Fabian e il Psg non sono ancora vicini. Perché nel mezzo c'è il Napoli e una offerta da 25 milioni di euro che è ancora nell'aria e non ancora sul tavolo.