Raspadori al Napoli è più di un'idea:
pronta l'offerta da 30 milioni di euro

Raspadori al Napoli è più di un'idea: pronta l'offerta da 30 milioni di euro
di Bruno Majorano
Martedì 26 Luglio 2022, 08:00 - Ultimo agg. 27 Luglio, 08:02
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Inviato a Castel di Sangro 

Nell'ultimo anno i termini di paragone per Giacomo Raspadori si sono sprecati. Da Paolo Rossi al Kun Aguero e paradossalmente il baby attaccante del Sassuolo ha qualcosa di ognuno di loro. Il fiuto per il gol di Pablito, il tempo dell'inserimento e la forza nelle gambe che ricordano l'argentino. Premessa: Raspadori ha compiuto 22 anni e deve ancora mangiare tanta polvere prima di arrivare ai livelli di Rossi e Aguero, ma le potenzialità per arrivare in alto non gli mancano. D'altra parte non diventi campione d'Europa a soli 21 anni, seppur ricoprendo il ruolo di mascotte della Nazionale. Roberto Mancini - che nella sua gestione da ct ha letteralmente lanciato talenti come Zaniolo e Tonali - è uno al quale il fiuto non manca, soprattutto quando si tratta di attaccanti o di gente di qualità, e allora Giacomino dalla provincia di Bologna ha tutte le carte in regola per sognare in grande. 

Il Napoli e in particolare Luciano Spalletti stravedono per questo ragazzo che al suo primo campionato da protagonista in serie A è subito andato in doppia cifra (10 gol) confezionando anche 6 assist per i compagni. Il nome di Raspadori è spuntato proprio quando sembrava che il Napoli avesse definito ogni dettaglio per l'arrivo in azzurro di Giovanni Simeone e la notizia ha modificato leggermente le idee relative alla squadra che verrà. L'italiano e l'argentino, infatti, hanno caratteristiche diverse. Raspadori è meno prima punta, gli piace girare attorno al 9 di riferimento (a Sassuolo lo faceva con Scamacca), rifinire e all'occorrenza buttarsi dentro per raccogliere palloni sporchi da depositare in rete. Insomma, sulla carta sarebbe il giocatore ideale per raccogliere a Napoli l'eredità lasciata vacante dall'addio di Mertens. Questo, però, vorrebbe dire che con lui in campo la squadra dovrebbe passare dal 4-3-3 al 4-2-3-1, modulo che a Spalletti è sempre piaciuto. Luciano, infatti, lo prenderebbe proprio per questo motivo: dare al suo Napoli un'opzione in più, che non deve esser considerata solo come piano B, come alternativa da utilizzare in corsa per scardinare le difese più arroccate, ma anche come idea di gioco da proporre dal primo minuto all'interno di una stagione lunga e ricca di impegni complicati. L'operazione con il Sassuolo è in salita, perché Dionisi sta già per perdere il suo totem offensivo (Scamacca) e l'idea di dover fare a meno anche di Raspadori non lo alletta nemmeno un po'.

Eppure il Napoli stuzzica la mente del giovane attaccante italiano e vorrebbe provare a far leva proprio sulla volontà del ragazzo per intavolare una trattativa dall'esito positivo.

Diverso il discorso legato al Cholito. Lui è più simile a Osimhen (lo ha confermato anche il presidente De Laurentiis), perché attacca la profondità, preferisce occupare l'area di rigore e fare da sponda per i compagni che arrivano da dietro. Insomma, più vero che falso nove, identikit perfetto per un attaccante centrale da 4-3-3. Con Simeone il Napoli cambierebbe uomo ma non cambierebbe pelle e questa cosa non convince del tutto Spalletti. Poi, ovviamente, per sbloccare l'arrivo di un attaccante serve la partenza di almeno un giocatore in rosa e i due indiziati sono sempre loro: Adam Ounas e Andrea Petagna, anche perché a gennaio arriverà Solbakken e bisognerà fare posto anche a lui nella lista per le coppe europee. Il Monza si muove verso Petagna con i passi della formichina, mentre per Ounas non è ancora arrivata nessuna offerta degna di questo nome. Ecco perché Simeone e Raspadori restano ancora in stand-by. 

 

Intanto mancano ancora gli ultimi dettagli per il trasferimento in azzurro del coreano Kim Min-jae. Ogni giorno sembra essere quello giusto per il suo sbarco, prima a Roma per le visite mediche e poi a Castel di Sangro. Spalletti spera di vederlo presto a lavoro, perché la sua linea difensiva necessita del tassello mancante in vista dell'esordio stagionale contro il Verona a Ferragosto. Il West Ham non ha mai smesso di pensare a Zielinski e Fabian per rinforzare la mediana, ma le offerte fin qui arrivate al Napoli non sono nemmeno state prese in considerazione. Qualora dovesse presentarsi l'occasione giusta per la cessione del polacco o dello spagnolo, il primo indiziato a prendere il loro posto in rosa è sempre Antonin Barak del Verona. Con il club veneto i contatti sono continui, anche perché sul tavolo delle trattative c'è sempre Simeone. Capitolo portieri: Neto è il favorito per il ruolo di alternativa a Meret. Ha scavalcato Sirigu nella corsa, ma quello del brasiliano non è l'unico nome accostato al Napoli. Nelle ultime ore, infatti, salgono le quotazioni del tedesco Trapp e restano stabili quelle di Sirigu. Difficile riuscire ad arrivare a uno tra Navas e Kepa, i cui ingaggi onerosi con Psg e Chelsea rappresentano il vero ostacolo nella trattativa. 

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